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Elezioni europee, in casa Lega è già toto candidature: ecco chi scalda i motori per Bruxelles

Quali carte giocare e quali volti spendere, nel Lazio, per massimizzare il consenso. Salvini probabile capolista in tutti i seggi

"Dentro la Lega ci sono già personalità in grado di ricoprire il ruolo. Ma è ancora tutto da decidere". Francesco Zicchieri, coordinatore regionale della Lega del Lazio, non si sbottona, ma sottolinea che certo le prossime elezioni europee non saranno l'occasione per imbarcare chiunque nel partito più quotato. 

Manca poco meno di tre mesi alla corsa elettorale, circa uno e mezzo per la presentazione delle liste, e la partita dei nomi (tre le preferenze con sistema proporzionale puro) è ancora tutta da giocare. Ma il tema prende sempre più piede nelle discussioni interne ai salviniani. Quali carte giocare e quali volti spendere, nel Lazio, per massimizzare il consenso. L'asticella è alta e si punta al 40% che fu nel 2014 del Pd renziano. 

Prima mossa, ancora da confermare ma data per buona al 90 per cento, è la candidatura dello stesso Matteo Salvini come capolista in tutti i seggi. Anche in quello dell'Italia centrale, che stando a conti interni potrebbe eleggere cinque su 14 eurodeputati che andranno a rappresentare a Bruxelles le quattro regioni. E se il primo dell'elenco sarà Salvini, l'altra discesa in campo quasi certa è quella dalla Toscana di Susanna Ceccardi, sindaca di Cascina (Pisa), jolly del vicepremier per battere la sinistra in una delle regioni "rosse" per eccellenza. 

Per il Lazio si fanno i nomi del segretario generale dell'Ugl Francesco Paolo Capone, dall'area di Latina, favorito del ministro Salvini, e quello dell'attuale sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, fenomeno però circoscritto al capoluogo che amministra, quasi del tutto privo di seguito fuori dal "suo" territorio. 

Ancora un punto interrogativo invece per il capitolo degli eventuali nomi romani. Tra i papabili l'ex consigliere regionale Fabrizio Santori, che, secondo i ben informati, starebbe valutando la discesa in campo. "Decideremo i primi nomi nelle prossime due settimane - taglia corto Zicchieri - ancora deve riunirsi il Consiglio federale", massimo organo esecutivo del partito e imprescindibile sede di confronto. 

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