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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

"Dicono alle maestre di levare i giochi ai bambini per fargli usare le cucine"

Maria Rachele Ruiu, esponente degli antiabortisti, attacca i corsi di formazione obbligatori di Roma Capitale in diretta tv a La7. La replica: "Diffamazione, i video sono disponibili online e non diciamo queste cose"

"Ho visto il corso obbligatorio per le educatrici dei servizi 0-6 anni fatto a Roma dall'associazione Scosse, in cui si diceva che se il bambino non voleva giocare con la cucina, allora bisognava levargli i giochi che gli piacciono". La frase è stata pronunciata da Maria Rachele Ruiu, esponente di "Pro Vita & Famiglia", il 30 novembre in diretta tv nello studio di "Piazza Pulita", su La7. Un attacco che è stato smentito duramente dai diretti interessati. 

La polemica sui corsi di formazione alle educatrici romane

Da tempo imperversa la polemica sui corsi di formazione obbligatori rivolti alle educatrici dei nidi e delle materne di Roma Capitale. Il dipartimento scuola del Campidoglio ha deciso di proporre alcuni moduli ai suoi dipendenti che operano con le bambine e i bambini nelle strutture pubbliche. Tra questi, alcuni corsi si occupano di decostruzione degli stereotipi di genere. La destra capitolina e le associazioni "pro-life", che fanno della battaglia "anti-gender" uno dei loro cavalli di battaglia, hanno criticato aspramente la decisione e chiedono che questo tipo di formazione non entri nelle scuole, ma venga lasciata all'educazione delle singole famiglie. 

"Basta confondere l'identità sessuale dei bambini". Pro Vita ancora contro il "terrore gender"

L'attacco di Pro Vita in diretta tv 

Durante la trasmissione "Piazza Pulita" di giovedì 30 novembre, condotta da Corrado Formigli su La7, è intervenuta in studio Maria Rachele Ruiu, romana, candidata alle elezioni politiche di settembre 2022 nelle fila di Fratelli d'Italia, esponente di spicco della onlus antiabortista "Pro Vita & Famiglia". Durante un dibattito sulla violenza di genere e su quanto successo durante la manifestazione del 25 novembre, Ruiu ha sferrato un attacco diretto all'associazione che si è occupata di somministrare i corsi alle educatrici capitoline: "Ho visto che dicono loro di levare i giochi che preferiscono ai bambini, così che giochino con la cucina". Insomma, secondo Ruiu si spingerebbero le maestre a invogliare i maschietti e fare attività da femminucce. Un metodo, unito a quello di portare l'educazione sessuale nelle classi dei più grandi, che per Ruiu "non abbassa il numero di femminicidi in Italia, dove purtroppo restiamo fanalino di coda in Europa". 

La replica dell'associazione

Quanto detto da Maria Rachele Ruiu, però, non corrisponderebbe al vero. L'associazione Scosse ha replicato il giorno successivo con un duro comunicato stampa: "In tutto il corso mai si sono pronunciate parole come quelle asserite in diretta tv in prima serata - fanno sapere -. Quello che da sempre sosteniamo, ribadito anche durante questa formazione, è di creare spazi, giochi, strumenti e attività educative il più possibile ampie e plurali per arricchire esperienze di chi vi partecipa, fin dai primissimi anni di età". L'associazione, poi, fa sapere che "la lezione è tutt'oggi visionabile da chiunque lo voglia  - dicono - grazie ad una registrazione facilmente reperibile sul web: fatto che rende dunque palese la volontà diffamatoria della signora Maria Rachele Ruiu, che senza contraddittorio ha potuto affermare cose assolutamente non corrispondenti alla verità. In un momento storico in cui mai come prima le persone scendono in piazza in centinaia di migliaia per schierarsi contro femminicidi e cultura patriarcale, in un momento storico in cui a fronte di 109 femminicidi dall’inizio dell’anno anche il governo più a destra della storia repubblicana si schiera sulla necessità di introdurre l’educazione all’affettività nel contesto scolastico, ci ritroviamo a dover rispondere in prima persona agli attacchi diffamatori di Pro Vita, megafono antiabortista della parte più estrema della cultura reazionaria". 

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