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Cronaca

"Patata bollente" nel titolo sulla Raggi, Feltri e Senaldi condannati per diffamazione

Il giornalista, allora direttore editoriale, e l'allora direttore responsabile di Libero sono stati condannati dal tribunale di Catania a pagare rispettivamente 11.000 e 5.000 euro di multa per la scelta del titolo di un articolo pubblicato sul quotidiano Libero

Vittorio Feltri condannato a pagare 11mila euro per il titolo “Patata Bollente” usato a corredo di un articolo riferito alla vita privata della sindaca di Roma, Virginia Raggi, pubblicato su Libero.

L’articolo risale al febbraio del 2017 e Raggi qualche tempo dopo aveva deciso di sporgere denuncia per diffamazione aggravata. A distanza di 4 anni dalla pubblicazione di articolo e titolo, la terza sezione penale del tribunale di Catania, città dove è stata stampata per prima la copia del quotidiano, ha condannato Feltri, allora direttore editoriale, a pagare una multa da 11.000 euro. L'allora direttore responsabile e oggi condirettore Pietro Senaldi, anche lui rinviato a giudizio, è stato invece condannato a pagarne una da 5.000 euro per omesso controllo.

“Pagare 11mila euro. Ma che condanna è... Pagherò, pagherò. Che mi frega di 11mila euro. Ne pago anche 20, basta che non mi rompa più i c... - è stato il commento di Feltri all’Adnkronos - Sono talmente contento, anzi felicissimo. Non è una condanna, ma un applauso. Se gradisce posso inviare alla Raggi anche delle bottiglie di champagne”. Alla notizia della querela il giornalista aveva chiarito che “personalmente con la 'patata bollente' non c'entro e non penso di aver mancato di rispetto alla sindaca. Io ho scritto un pezzo dove mettevo in rilievo alcune contraddizioni, senza attacchi sul piano personale . Non posso parlare di un titolo che non ho fatto io e non posso risponderne io. Spesso mi arrivano querele come se fossi io il direttore responsabile”.

“Con quel titolo Feltri non ha offeso solo me ma tutte le donne - è stato invece il commento di Raggi - Mi auguro che questo episodio serva come monito e per riflettere seriamente sui temi del sessismo e dell’hate speech. Il rispetto delle donne, e delle persone, deve venire sempre prima di tutto”. Feltri è reduce dal successo riscosso alle elezioni comunali di Milano, dove si è presentato come capolista per Fratelli d'Italia ottenendo 2.268 preferenze.

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