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Cronaca

Anagnina, dopo l'incidente gli appassionati di tuning insorgono: "Fuori chi fa il fenomeno"

Si infiamma il dibattito tra i partecipanti ai raduni che tradizionalmente vengono organizzati il mercoledì e il venerdì sera dopo che un'automobilista ha perso il controllo dell'auto investendo alcune ragazze: "Il comportamento di pochi danneggia tutti"

Un punto di ritrovo per amici e gruppi, per appassionati di auto che si incontrano per discuterne e mostrarle, e non una pista da rally: a pochi giorni dall’incidente avvenuto nei pressi del parcheggio Ikea di via di Tor di Mezzavia, in zona Anagnina, si infiamma il dibattito nel mondo del “tuning” romano. Perché quanto accaduto, anche se non ha fortunatamente avuto conseguenze tragiche, ha riacceso i riflettori sui raduni di questo genere, un fenomeno nato ormai diversi decenni fa che nel corso degli anni è radicalmente cambiato. 

A testimoniarlo non sono soltanto i residenti, che soprattutto negli ultimi mesi hanno presentato diversi esposti lamentando i rischi corsi il mercoledì e il venerdì (giorni in cui tradizionalmente gli appassionati si radunano nei pressi dell'Ikea) da chi cammina sul marciapiede o attraversa la strada, ma gli stessi partecipanti. Che sul gruppo Facebook dedicato si dividono nettamente tra “vecchia” e “nuova” guardia, ricordando i tempi in cui i raduni si organizzavano in altre zone di Roma, prima al Pincio e poi all’Obelisco dell’Eur, ma “per stare fermi nelle macchine, far vedere le modifiche, far sentire gli impianti stereo, stare insieme e divertirsi. Non per fare i piloti, che piloti non si è”. Tant'è che le forze dell’ordine intervenivano, ma principalmente per disperdere i partecipanti e gli spettatori (che in epoca pre-covid erano centinaia) o in casi estremi, quando qualcuno si faceva prendere la mano e si lanciava in manovre azzardate e rischiose.

L’incidente di venerdì sera ricorda alcuni episodi già condannati in passato per comportamenti che sembrano tornare d’attualità: il proprietario di una Bmw ha perso il controllo dell’auto in uscita da una curva, facendo testacoda e travolgendo alcune ragazze, una delle quali si è rotta il bacino. E lo zoccolo duro degli appassionati di tuning - chi, cioè, investe tempo e denaro nella modifica di particolari modelli di auto, attività che in alcuni Paesi europei è stata legalizzata per essere opportunamente regolamentata  - non ha dubbi: il comportamento sconsiderato di alcuni danneggia tutti, oltre a mettere seriamente a rischio l’incolumità di chi abita in zona e di chi raggiunge il parcheggio Ikea per vedere le auto.

Raduni tuning tra controlli e appelli degli appassionati

“Servirebbe il buon senso di tutti quei veri appassionati  che vengono il venerdì sera per far vedere la loro macchina e i sacrifici che ci hanno buttato sopra - tuona Giada sui social - vedete gente che corre? Che esagera? Iniziamo a prenderli di petto,  iniziamo a far capire che quella non è una pista e che queste situazioni non devono minimamente esistere e succedere”.

Il riferimento è ovviamente a chi scambia i tradizionali raduni del venerdì sera per occasioni per mostrare fantomatiche doti da pilota, giocando con volante, cambio, acceleratore e freno per sfidarsi e mostrare la propria abilità. Raduni su cui si stanno concentrando anche le forze dell’ordine proprio alla luce degli ultimi risvolti, e della presenza di partecipanti che non rispettano un regolamento non scritto: non rappresentare un rischio, ma sfruttare l’ampio parcheggio di Ikea come “spazio espositivo” unicamente per mostrare le modifiche apportate alle auto e incontrare amici e altri appassionati.

Ovviamente non mancano le critiche da parte dei residenti per schiamazzi e musica sino a tarda notte - tra le elaborazioni preferite da chi si dedica al tuning c’è quello all’impianto stereo - ma l’incidente di venerdì sera ha superato quel confine invisibile tra divertimento e pericolo che ha spinto gli stessi appassionati a chiedere una regolamentazione dei raduni del venerdì sera: “Il problema non sono le auto e le sfilate, ma chi le auto le guida”, ragiona un’altra appassionata della “vecchia guardia”. E adesso gli occhi sono puntati sul prossimo venerdì per capire anche che cosa decideranno di fare le forze dell’ordine, se aumentare i controlli per disincentivare comportamenti rischiosi o se intervenire in modo più drastico sui raduni.

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