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LA storia

Le profughe ucraine che danno vita ad un brand di moda a Roma

Si chiama G.I.O.V.E. e la prima sfilata sarà a La Vaccheria l'11 novembre durante "9 in cammino"

A febbraio 2022 le loro vite sono state stravolte dalla guerra. L'inizio dell'invasione russa in Ucraina ha messo in dubbio le loro certezze, ma anche le vite loro e dei familiari. Così sono scappate e hanno raggiunto l'Italia, Roma. Hanno vissuto per mesi negli alberghi. Oggi un gruppo di donne ha dato vita ad un brand e disegnato una linea di abiti e accessori femminili che verrà presentata l'11 novembre all'Eur. 

Le profughe ucraine danno vita a un brand di moda

Quando sono arrivate a Roma avevano ben poco. Non parlavano italiano, non avevano più un lavoro, avevano lasciato mariti e compagni in patria, a combattere come d'obbligo per tutti i maschi dai 18 ai 60 anni. Col tempo, grazie al supporto delle istituzioni locali e dell'associazione "Donne for Peace", si sono rimesse in piedi. Le profughe ucraine hanno partecipato a corsi di italiano (arrivando al livello B1), laboratori teatrali e di cucina. Una parte di loro oggi vive in appartamenti o stanze in affitto, hanno un contratto e si sono integrate nel tessuto sociale di Roma e dei suoi dintorni. Un gruppetto di loro, guidate dalla presidente della onlus Volha Marozava, ha fondato una sartoria che oggi è un brand di moda e si chiama G.I.O.V.E., cioè Galia, Irina, Olena, Volha, Elena. La prima è la mente creativa e anche quella che ha portato il "know how", avendo diretto una azienda tessile in Ucraina, distrutta dai bombardamenti. 

La sfilata l'11 novembre a La Vaccheria

"Al momento non è una collezione vera e propria ancora - spiega Volha Marozava, presidente di 'Donne for Peace' e membro del progetto - ma abbiamo realizzato una linea che si chiama 'Flower Collection', sono camicie in lino e magliette dipinte a mano, con sopra motivi floreali. Poi abbiamo realizzato borse e girocolli. Il tema è quello della rinascita, della speranza dopo la tragedia della guerra e della fuga". Capi d'abbigliamento e accessori verranno mostrati sabato 11 novembre a La Vaccheria (via Giovanni L'Eltore 35), lo spazio espositivo dell'Eur riaperto dopo anni di abbandono. "Alcune di queste donne - racconta ancora Volha - erano ospiti dell'hotel Mercure West a Spinaceto, appena scappate dall'Ucraina. Diciamo il 30% di loro, tra il team delle creative e le altre che si sono offerte come modelle per la sfilata. Una piccola parte di loro ha acquisito una certa indipendenza, lavorano, vivono in affitto e parlano bene l'italiano". 

VIDEO | L'albergo di Spinaceto che ospita i profughi Ucraini: "Così li facciamo sentire a casa"

Il laboratorio sartoriale nell'ex alloggio del custode 

Tra qualche giorno il brand di moda avrà anche una nuova sede. Saranno all'Eur, nell'ex appartamento del custode dell'IC Via Santi Savarino: "Ci è stato assegnato questo spazio dal IX municipio - annuncia Volha - dopo essere stati a Battistini, dove abbiamo organizzato il laboratorio creativo, il cooking show, il teatro, l'alfabetizzazione con 96 profughe". “È un emozione ospitare la prima sfilata qui alla Vaccheria, un contesto di rara suggestione - commenta la minisindaca del IX Titti Di Salvo - nato alla fine del 2021 per ospitare e mescolare i diversi linguaggi artistici, una emozione e una scelta. Quella di promuovere in questo spazio insieme a mostre di standing internazionale giovani artisti. Tali sono le giovani stiliste, per lo più rifugiate dall’Ucraina, i cui modelli sfileranno l’11 novembre. Il valore aggiunto della sfilata è il messaggio di rinascita che sfilerà insieme ai capi presentati: la sfilata testimonia anche il successo del modello di accoglienza realizzata nel nostro territorio dalla Rete promossa dal Municipio con l’Associazione Donne for Peace".

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