VIDEO | L'albergo di Spinaceto che ospita i profughi Ucraini: "Così li facciamo sentire a casa"
Sono circa 400 i migranti che da un mese vivono al Mercure West, assistiti ogni giorno da un'associazione di donne italo-ucraine. Fino al 20 maggio saranno lì, poi si vedrà
Sono fuggiti da Leopoli, Ivano Frankivs'k, Cherson, Kiev, Odessa, Irpin e Mariupol, dalla mancanza di certezze e cure mediche, dai rastrellamenti e dagli abusi, dalla paura delle bombe e dalle privazioni di un conflitto che non risparmia nessuno, arrivando a Roma dopo ore di pullman. Dal 12 marzo circa 400 profughi ucraini, quasi tutte donne e bambini, trovano accoglienza in un albergo della periferia sud della Capitale, il Mercure West di Spinaceto. RomaToday è andata a trovarli, per capire come si svolge la loro quotidianità in una terra lontana quasi 2.000 chilometri. Per loro la permanenza nella struttura doveva concludersi giovedì 15 aprile, ma sembra proprio che la convenzione con la Regione Lazio si prolungherà almeno fino al 20 maggio. Poi, si vedrà.
Se si sentono come a casa nonostante i traumi, gli echi della violenza e l'incertezza del futuro è anche - e soprattutto - grazie all'umanità che li ha abbracciati dopo il lungo viaggio attraverso l'Europa dell'est. Tanti i romani che hanno subito manifestato solidarietà donando abiti, medicinali e cibo. E in più, i migranti ucraini si sono visti tendere una mano da un gruppo di donne loro connazionali, ma in Italia da molti anni, che li aiutano nello sbrigare pratiche burocratiche, nelle visite mediche, nell'integrazione.
"Facevamo volontariato con i bambini malati di distrofia muscolare - racconta a RomaToday Volha Marozava di 'Donne for Peace' - e quando è scoppiata la guerra abbiamo capito che dovevamo darci una struttura giuridica, così abbiamo scritto lo statuto e abbiamo creato l'associazione. A fondarla siamo state in sette, tutte donne, ora abbiamo circa 70 associate e tantissimi volontari, la risposta umana è stata enorme". Le giornate per loro non sono mai uguali l'una all'altra: "Dipende da cosa c'è da fare - prosegue Volha, originaria di Romny a 270 km dalla martoriata città di Charkiv - e la parte più complessa è sicuramente quella dei rapporti con le pubbliche amministrazioni, mentre con i migranti abbiamo diversi canali comunicativi. Quando la Asl viene a svolgere le visite settimanali ci occupiamo di avvertire tutti gli ospiti, dividerli per gruppi in base alle problematiche, assisterli linguisticamente durante le visite. Al momento abbiamo bambini invalidi, autistici, con problemi anche gravi di udito. Non parlano ancora italiano e non sanno con chi rapportarsi, quindi siamo noi la loro voce".
E poi ci sono i corsi di alfabetizzazione italiana. "Purtroppo possiamo accogliere solo 30 persone al momento - specifica la volontaria - perché altrimenti non avremmo sufficienti risorse umane e il servizio si abbasserebbe di qualità, mentre ad oggi sono tutti molto contenti. Per lo più sono le mamme e i ragazzi, mentre i bambini giocano in una sala accanto, trasformata in vera e propria ludoteca, insieme anche ai volontari di Save the Children.
Per quanto il lavoro delle volontarie ucraine sia preziosissimo, nulla sarebbe stato possibile senza la totale disponibilità della struttura. Ad occuparsi di tutto, mettendo a disposizione servizi, personale e spazi è il direttore del Mercure West, Domenico Visicchio, coadiuvato dalla housekeeper Giulia Sodano: "Appena iniziata l'emergenza - racconta a RomaToday - ci siamo messi in contatto con l'assessorato alle politiche sociali del IX per allestire alcune sale. Una di queste, già usate da Save the Children, è adesso una vera e propria ludoteca. L'altra è utilizzata per il corso di lingua italiana". Ma anche per le visite mediche settimanali. "Giovedì porteremo tutti i migranti a Cinecittà - fa sapere Visicchio - dove verranno vaccinati e poi potranno visitare gli studios. Moltissimi bambini non hanno le vaccinazioni di base necessarie per entrare a scuola". Chiediamo fin quando queste persone potranno fare affidamento sulle stanze del Mercure: "L'accordo iniziale con la Regione scadeva a metà aprile - conclude il general manager - ma abbiamo appena saputo che probabilmente si prorogherà fino almeno al 20 maggio".