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Attualità Laurentina / Via Giovanni Guareschi

Distacco dell'acqua senza preavviso ai residenti: esplode la rabbia al Laurentino

Diverse famiglie lasciate a secco per mezza giornata. La morosità alla base del distacco, sanato a seguito di una rateizzazione. Problemi di comunicazione dietro il mancato preavviso

La segnalazione raccontata il 21 aprile scorso da Roma Today, riguardo un distacco dell’acqua senza preavviso da parte di Acea nei confronti di 60 famiglie invia Mario Ridolfi, non è un caso isolato. I condomini di zona La Pisana non sono soli: anche al Laurentino sono scattati i sigilli ai contatori per 32 famiglie.

Il "format" della sospensione del servizio idrico di Acea in via Guareschi. “Sta diventando una specie di giustizialismo, un’interpretazione completamente antigiuridica della norma". Si esprime così un residente, di uno dei due palazzi privati del servizio idrico a loro insaputa.  "Il principio è sempre quello che il soggetto deve essere avvisato, questo non avviene. Ora, che non avvenga per colpa dell’amministratore o dell’azienda a noi sinceramente interessa poco, a noi interessa che questo non è avvenuto”.

Il distacco è avvenuto il 6 aprile, quando le famiglie si sono ritrovate a sorpresa senz'acqua in tutti gli appartementi dei civici 42 e 52. Il fatto sarebbe anche accaduto recentemente al civico 22 e  al 32, così come raccontano i resisdenti della zona. Il caso ha fatto infuriare i residenti che hanno presentato denuncia ai carabinieri.

Perchè è avvenuto il distacco. Acea spiega

Il racconto sembra essere sempre uguale: all'improvviso l'acqua manca senza preavviso. A dare una risposta a quanto accade è il solito cartello Acea e i sigilli apposti sui contatori a causa di una morosità maturata dai condomini. “Una mattina ci siamo svegliati e non c’era l’acqua, siamo scesi giù nel cortile e nel contatore c’era un biglietto di Acea che diceva che per morosità aveva staccato l’acqua e che sarebbe stata riattaccata solo dopo che l’azienda avrebbe contabilizzato i pagamenti. – racconta un condòmino - Ci siamo riuniti, siamo andati dai carabinieri e il pomeriggio stesso Acea ha riattaccato l’acqua, senza –probabilmente - aver avuto il tempo di verificare i pagamenti, ma lo ha fatto solo con il nostro condominio che si è mosso così, non lo ha fatto con il civico 22 e 32 della stessa via”. 

Acea spiega così il motivo della sospensione del servizio: "In merito all’utenza idrica di Via Giovanni Guareschi 42, il 6 aprile 2021 Acea Ato 2 ha provveduto alla sospensione della fornitura per morosità, dopo aver dato comunicazione, come previsto dal regolamento, dello stato di messa in mora già a gennaio e aver eseguito il 2 marzo la limitazione del flusso idrico.- continua l'azienda- Lo stesso 6 aprile è stato concordato il piano di rateizzazione con l’amministratore di condominio intestatario dell’utenza e, sempre nella stessa giornata, a seguito del pagamento della prima rata, Acea Ato 2 ha provveduto al ripristino del flusso che, quindi, è rimasto sospeso solo per poche ore. Acea Ato 2 specifica inoltre che, tra gennaio e aprile, tutte le comunicazioni riguardanti lo stato della fornitura idrica sono state correttamente emesse e ricevute dall’amministratore di condominio nel pieno rispetto delle modalità previste dall’ARERA riguardo le utenze condominiali".

L’intera via Guareschi è caratterizzata da un sistema di alimentazione idrica e pagamenti, ovvero: un condominio principale è contrattualizzato con Acea, mentre il secondo è allacciato al primo dividendo le spese mediante giro di fatture e pagamenti tra gli amministratori dei rispettivi condomini. Inoltre essendo un servizio che coinvolge l’intero condominio e altri palazzi annessi, in questi casi, pur essendoci una morosità causata solo da alcuni residenti, a farne le spese sono le palazzine intere.

Un problema di comunicazione tra amministrazione e condomini

Da un lato l’azienda, così come avevamo appreso attraverso fonti Acea, riguardo la stessa problematica in zona di La Pisana, agirebbe solo dopo diversi l’avvisi tramite raccomandata all’amministratore. Comunicazioni dilazionate nel tempo che arrivano alla conclusione di sospendere il servizio agli edifici, solamente se questi non palesano la volontà di pagare. 

Dall’altra parte però numerosi cittadini rimangono vittime di una mancata comunicazione, che non riuscirebbe a intercettare gli avvisi tra Acea e amministrazione, dovendo fare i conti con un grave disservizio. 

Per i condòmini del palazzo, “questo aspetto è rilevante, però non giustifica Acea, stavolta infatti i residenti di via Guareschi, coinvolti dall’interruzione idrica hanno reso noto la problematica ai Carabinieri, per riuscire ad avere chiarimenti. “Io sono dell’idea che bisogna essere giusti ognuno deve avere il suo. Se Acea da un lato deve essere retribuita per il bene che dà, dall'altro se lì’acqua viene staccata io devo essere avvisato- continua. Questa procedura di mancati avvisi rischia di diffondersi in tutta Roma". Ed è per questo che i residenti tengono a raccontare la vicenda al giornale.

Analogia con l’interruzione in altre zone della città

Ai diretti interessati non è pervenuto l’avviso anticipato dello stacco. “Nel nostro caso ad esempio tutta l’intera via è abbinata a un allaccio principale e un allaccio secondario. Un condominio è contrattualizzato con Acea e il secondo condominio si attacca al primo. Staccando la fornitura idrica al primo condominio- spiega- automaticamente si stacca la fornitura anche al secondo”. Il caso presenta analogie con quello di La Pisana e di via Guareschi n° 22 e 32. Nel nostro caso una persona è finita all’ospedale, era una persona fragile che ha sentito due condomini che discutevano della situazione dell’acqua e uscendo fuori dal proprio appartamento per partecipare alla discussione si è sentita male- racconta- non era in grado di reggere questa situazione, l’anziana signora diceva di non poter cucinare e utilizzare il bagno. Successivamente a un malore è stata portata via dall’ambulanza, fortunatamente non è successo nulla.”

Tra le due amministrazioni, della palazzina al n°42 e quella al n°52, non vi è intesa. "Tra gli amministratori c’è un discorso di richiesta di fatture e di richieste di pagamenti anche tramite avvocati”. Da ciò ne consegue che Acea comunica con l’amministratore, ma la comunicazione ai condomini non perviene comunque a tutti in modo certo, completo ed immediato- lamentano i residenti- così da dare l’idea del pericolo effettivo di stacco.” Questo sarebbe il divario che intercorre tra l'azienda e i destinatari del servizio i quali, anche essendo contrattualizzati con l'azienda, non ricevono alcuna comunicazione personale. “Acea ha un contratto con un condominio di 16 condòmini per 32 utenze, l’azienda dai consumi non può non sapere che un condominio è legato all’altro. La cosa rilevante è che nel primo condominio ci sono soggetti che affermano di non essere stati avvisati nemmeno dall’amministratore.”

L’esposto presentato ai Carabinieri

Un caso di “Mala Gestio”, così lo descrivono i cittadini che adesso vogliono chiarezza sulla questione, per questo hanno fatto un esposto presso le autorità. “Abbiamo raccontato i fatti ai carabinieri, in modo che la procura rilevi le responsabilità. I Fatti sono questi: il 6 aprile l’acqua è andata via e non ci sono stati avvisi. Chi doveva farci recapitare le comunicazioni per tempo lo deciderà il giudice ma non abbiamo avuto modo di preparaci, una persona è andata in ospedale. Sembra che ci sia una conduzione generica e degenerata sia di Acea che degli amministratori che sta diventando diffusa.-continua-  Non sappiamo dire a quanto ammonta il debito maturato, perché tra le altre cose gli amministratori sono poco chiari in questo. Noi residenti abbiamo chiesto della documentazione, ma poi ci siamo accorti che in questi documenti c’erano dei vuoti. Questo è un classico caso di mala gestio”. 

L’esposto presentato ai carabinieri sarà adesso valutato da un magistrato. “Se la questione non viene ben delimitata qui diventa un far west” conclude.

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