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Venerdì, 26 Aprile 2024
Montesacro Serpentara / Via Gian Maria Volontè

La palazzina costruita con fondi pubblici "svenduta" ai privati: famiglie in emergenza abitativa sotto sfratto

Il blitz degli occupanti di via Volontè a Piazza Sempione: “Le case a chi le abita”

“Volontè deve rimanere pubblica. Le case a chi le abita”. E’ questo il grande striscione esposto dalle famiglie della palazzina occupata di Casale Nei che venerdì scorso hanno effettuato un blitz nella sede del Municipio III a Piazza Sempione. 

Il piano di zona di Casale Nei

Una vicenda annosa quella degli abitanti dello stabile che sorge tra via Gian Maria Volontè e via Corrado Mantoni che intreccia la lunga storia dei quartieri di edilizia agevolata, i cosiddetti piani di zona, nati per dare una risposta a quanti un appartamento a prezzi di mercato non se lo possono permettere. La Regione Lazio mette i finanziamenti, il Comune di Roma i terreni. I costruttori firmano una convenzione con la quale si impegnano a vendere o affittare queste case a prezzi ribassati. Condizioni che non sempre però nella Capitale si sono verificate facendo scattare indagini e proteste

L’occupazione di via Volontè

La palazzina di via Volonté, finanziata dalla Regione Lazio per il 90 per cento per un totale di circa 1 milione e 400 mila euro, era destinata ad anziani con redditi bassi, ma è rimasta vuota per anni. Così nel 2007 un gruppo di famiglie in emergenza abitativa ha deciso di occuparla. E’ seguito il fallimento della cooperativa e l'immobile, costruito con i fondi pubblici, è stato messo all'asta e acquistato da privati "per 450mila euro". Da li le famiglie vivono nel terrore dello sfratto, consapevoli di non avere un’alternativa a quella che, dopo quindici anni, considerano casa loro. Questo nonostante l'enorme patrimonio di immobili invenduti anche in quella stessa zona a nord di Roma. 

Il Municipio III contro gli sfratti di Casale Nei

A Piazza Sempione l’ennesima protesta. Aperto il dialogo con il Municipio III. “Nei piani di zona di Castel Giubileo e Casale Nei il patrimonio residenziale costruito in regime di edilizia agevolata viene trattato dai privati come se non ci fosse mai stato alcun contributo pubblico” - ha commentato a margine il presidente del Roma Montesacro, Paolo Marchionne. 

“Abbiamo già avviato un confronto con Roma Capitale per sottolineare l’urgenza di chiarire procedure amministrative per rendere giustizia e ridare equità alle famiglie che abitano in quei quartieri, ben consapevoli dell’urgenza di agire con tempestività per sospendere e annullare le procedure di sfratto in corso. Per questo - ha sottolineato il minisindaco - occorre che si convochi un tavolo sullo stabile di via Volontè e sugli immobili del piano di zona Castel Giubileo con Regione e Comune”. Già inviata la lettera al Prefetto “per segnalare la necessità, in attesa che si restituisca la certezza del diritto, della sospensione di ogni azione che coinvolga le famiglie inquiline dei piani di zona di Castel Giubileo e di via Volontè a Casale Nei”.
 

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