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Rugby e Tre Fontane: interviene la Guardia di Finanza

Le Fiamme Gialle avrebbero visitato gli uffici capitolini per acquisire tutta la documentazione relativa agli impianti di rugby, incluso quello del Tre Fontane

La vicenda legata alla gestione del Tre Fontane registra un ulteriore sviluppo. Dopo il braccio di ferro, a suon di ricorsi al TAR, da parte delle due società che si stanno contendendo la gestione dell’impianto sportivo, la storia ha avuto un’accelerazione.

L’OPERAZIONE DELLE FIAMME GIALLE - Gli uomini della Guardia di Finanza, nella giornata di ieri, hanno fatto visita agli uffici capitolini e più precisamente in quelli che avevano la delega allo sport, il cui titolare ricordiamo esser stato Alessandro Cochi,  attualmente non indagato. Sembrerebbe che, obiettivo dell’operazione condotta dalle Fiamme Gialle, sia stata l’acquisizione della documentazione relativa agli impianti rugbistici della città, Tre Fontane incluso.

L’ANNOSA QUESTIONE DEL TRE FONTANE - Si ricorderà come la gestione del suddetto impianto, concesso in custodia e guardiania per 51 euro annui alla società di cui era presidente Riccardo Mancini, ora agli arresti domiciliari, avesse suscitato non poche polemiche. Al centro del contraddittorio, la sproporzione tra la cifra offerta dalla società che era di Mancini e quella, decisamente superiore e pari a 24 mila euro l’anno, offerti dalla Nuova Rugby Roma.  La questione, oltre che suscitare un vespaio di polemiche, è anche divenuta oggetto d’ un esposto presentato dalla Nuova Rugby Roma, attraverso l’avvocato Ferdinando Imposimato.  

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