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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Matteo Boniciolli e la Virtus Roma si dicono addio

Come Repesa e Gentile, il tecnico triestino abbandona la Lottomatica a metà del guado. Non si fanno per ora nomi per la sostituzione. E' l'ennesimo finale anticipato per la stagione romana?

Matteo Boniciolli abbandona il timone della Lottomatica, l’allenatore triestino lascia la sua panchina nel momento più delicato della stagione, seguendo alla lettera un copione che prima di lui ha visto protagonisti Repesa e Gentile. Dalle prime indiscrezioni raccolte, la formula scelta per il divorzio è quella della rescissione consensuale del contratto.

Per il terzo anno di fila, Roma cambia il suo coach in corso d’opera, rinnegando puntualmente le scelte operate in estate. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Da tempo serpeggiava il malumore nell’ambiente e la sanguinosa sconfitta di Bologna è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

L’annata virtussina rischia di scivolare ancora più in basso: è infatti pura utopia pensare di risolvere la situazione con questo allontanamento.  La passata stagione ed il cambio operato in panchina (archiviato con l’esclusione dalle final Eight e con la grottesca uscita al primo turno playoff per 3-0) con modalità similari, non ha certamente insegnato molto alla dirigenza. Ormai da tempo, cercare di scrutare la direzione che ha intrapre so la stanza dei bottoni,  è spesso esercizio doloroso in casa Lottomatica.

Scorrere i recenti fallimenti sportivi dei capitolini fa male al cuore, nemmeno dei santoni come Brunamonti,  Pesic, Repesa (comunque in grado di vantare una finale scudetto) o Bodiroga (prima da giocatore, poi da dirigente) sono riusciti a costruire e consolidare una cultura vincente.
La Virtus resta un gigante dai piedi d’argilla e la sua dorata mediocrità penalizza tutto il basket italiano.

I grandi nomi appena citati hanno certamente fallito nel loro intento e del resto è nutrita la schiera di coach italiani che a Roma hanno mancato l’occasione della vita (Bucchi, Gentile…), incapaci di gettare delle basi solide e di garantire continuità di rendimento, nonostante dei budget molto importanti per il campionato nostrano.

La società ha certamente le sue responsabilità per tutti questi insuccessi, piccoli o grandi. A vegliare sul roster della Virtus per ora resta solo il suo “architetto” estivo; Bogdan Tanjević. L’alchimia tra l’attuale direttore tecnico e Boniciolli in passato ha generato buoni risultati (ai tempi della Stefanel Trieste il duo ha guidato egregiamente la crescita di molti giovani interessanti), ma purtroppo, non ha prodotto nulla di apprezzabile nell’urbe.
 un lungo di buone prospettive che purtroppo non ha mai conquistato minuti importanti in rotazione. Una mossa di mercato ampiamente prevedibile dopo l’ingaggio di Gordic.

Ci sono diverse possibilità per la successione in panchina, ma i nomi più in vista in questo momento sono quelli di  Filipovski, e di Zare Markovski. Sembra invece più problematico un eventuale ingaggio di Scariolo, forse l’unico in grado di riaccendere qualche entusiasmo.




 
 

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