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Residenza agli occupanti, la deroga è realtà. Le opposizioni: "Atto grave"

L'assemblea capitolina approva la mozione che impegna il sindaco ad adoperarsi per una modifica dell'articolo 5 del decreto Renzi-Lupi e nell'immediato ad applicare la deroga per chi si trova in condizioni di vulnerabilità

Alla fine, come ampiamente prevedibile, la mozione per la deroga all'articolo 5 del decreto "Renzi-Lupi" sulla residenza agli occupanti è stata approvata. Martedì 7 giugno l'assemblea capitolina ha detto sì all'iniziativa dei consiglieri Trombetti e Converti con 28 favorevoli e 13 contrari. 

Grazie a questo atto, il sindaco Roberto Gualtieri - che ha spinto molto perché il testo venisse rivisto e ammorbidito in alcuni passaggi - firmerà al più presto una direttiva di giunta che darà una svolta alla gestione anagrafica di chi vive all'interno di stabili occupati o in alloggi popolari senza averne titolo. 

Fino a ieri, infatti, Roma Capitale non applicava la deroga prevista già dalla legge 80 del 2014 in materia di emergenza abitativa e che impedisce agli irregolari di ottenere la residenza e quindi l'allaccio delle utenze. In tal modo, gli occupanti erano obbligati a trovare soluzioni alternative, tra queste la richiesta dell'indirizzo fittizio "Via Modesta Valenti", ideato però al principio per i senza dimora. Dopo Palermo, Roma è la seconda città ad avvalersi della possibilità di riconoscere la residenza.

"Il legislatore ha deciso di non fare il suo lavoro ma siamo in attesa che la magistratura si sostituisca al legislatore come successo più e più volte e riconosca la totale illiceità di quella previsione - commentano Nella Converti e Yuri Trombetti del Pd a margine del voto - e mentre la giustizia fa il suo lento corso, chiediamo di garantire dignità a tutti, rendendo esigibili i diritti, superando l'approccio securitario e sanzionatorio che in questi anni ha prodotto disuguaglianze e insicurezza sociale". "La residenza è un diritto fondamentale del cittadino - proseguono i due consiglieri di maggioranza -, non una concessione. Riconoscere la residenza vuol dire limitare l'esclusione delle persone, straniere e non, che già si trovano a rischio di emarginazione sociale e che senza la residenza sarebbero escluse dal diritto di voto, dall'accesso ai servizi di welfare, dal diritto ad avere un contratto di lavoro o l'assegnazione di un alloggio popolare". 

Anche Roma Futura e Sinistra Civica Ecologista accolgono con un plauso l'approvazione della mozione: "La residenza, contrariamente a quanto sostenuto in modo scomposto e a tratti indegno dalle opposizioni - dichiarano Tiziana Biolghini e Giovanni Caudo -, non consente una sanatoria a chi vive in un'occupazione abitativa, ma consente l'accesso a servizi come scuole e sussidi e alle cure basilari del medico di famiglia o del pediatra. Non si può, nel nome di un legalitarismo di facciata, forte solo con gli ultimi, escludere parti di questa città dai diritti fondamentali, spingendoli ancora più ai margini senza offrire soluzioni". "La nostra amministrazione vuole dare un segnale di discontinuità - aggiungono Michela Cicculli e Alessandro Luparelli di SCE - estendendo finalmente il diritto di residenza a tutte le persone che vivono situazioni di urgenza e necessità, aprendo di fatto un varco verso l'abolizione della norma vigente. Ma non ci accontentiamo: nel prossimo futuro lavoreremo sulla base di una grande alleanza tra Istituzioni, cittadinanza, movimenti e sindacati con l'obiettivo di ampliare la deroga locale anche a chi si trova in quella condizione di vulnerabilità socio-economica da cui è scaturita l'esigenza di occupare un immobile". 

Non ci stanno le opposizioni. Fratelli d'Italia, per voce della consigliera regionale Laura Corrotti, accusa la maggioranza di centrosinistra di voler "regalare un alloggio popolare agli occupanti - fa sapere l'esponente del partito di Giorgia Meloni - e concedere loro anche la residenza. In questi atti è riconoscibile l'indirizzo politico targato Pd che in Regione Lazio, così come in Campidoglio, tenta di creare nuovo elettorato ampliando la platea agli irregolari: si vuole dare dignità a chi è abusivo senza residenza togliendo ogni speranza a chi è in lista d'attesa da anni. Un inno all'illegalità". 

 "Abbiamo parlato per ore in Campidoglio su un tema di competenza di governo e del parlamento - le parole invece di Flavia De Gregorio, capogruppo della lista Calenda in comune - , avallare le residenze anche a chi occupa abusivamente gli immobili è un atto grave che non tutela i più deboli, anzi li schiaccia, certificando che i prepotenti avranno sempre più diritti di chi rispetta le regole". 

"In 8 mesi Gualtieri ha approvato il bonus di 10.000 euro ai rom - la stoccata di Fabrizio Santori, consigliere della Lega - aumentata del 10% la riserva degli alloggi da dare in deroga ai movimenti per la casa e ora rilascia la residenza a chi occupa abusivamente. Accontentata l'estrema sinistra ci chiederemo quando intende dare una risposta ai romani onesti che rispettano le regole, visto che in 8 mesi ha assegnato ai cittadini in graduatoria solo 37 case popolari, Questo è il Pd, il partito dei furbi che lancia un messaggio che riteniamo gravissimo: 'la proprietà privata non esiste, vai, occupa le case, non pagare l'affitto, sfonda le porte e potrai avere tutto gratis. La mozione approvata è oscura, subdola, uno schiaffo alla legge e alla morale". 

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