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Caro bollette, il progetto delle comunità energetiche mette d'accordo Lombardi e Raggi

Anche l'ex prima cittadina rilancia la misura: "È un sistema che può aiutare chi è in difficoltà. Facciamo queste cose: aiutiamoci"

Comunità energetiche, ovvero gruppi di persone che, unite, si trasformano in produttori di energia rinnovabili per se stessi e anche per gli altri. Se ne parla da tempo e nel Lazio, anche su impulso dell'assessorato alla transizione ecologica guidato da Roberta Lombardi, si sta provando, non senza difficoltà, a trasformare la teoria in fatti. Qualche settimana fa ne ha parlato la stessa assessora Lombardi a RomaToday [leggi qui l'intervista]. Illustrando il piano da 110 milioni di euro, spiegava: 

Il Lazio è fra le Regioni italiane che stanno muovendosi più rapidamente e in modo strutturato per la promozione delle comunità energetiche rinnovabili. Più che di ritardo dobbiamo parlare di urgenza di mettere in funzione il sistema delle CER, stante anche l’acuirsi delle tensioni geopolitiche. Complessivamente nel Lazio per lo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili nei nostri territori abbiamo a disposizione circa 110 milioni di euro, tra risorse regionali, del PNRR, e nuova programmazione dei Fondi Ue 2021-2027. 

Il caro energia rende l'idea quanto mai attuale e l'ex sindaca, Virginia Raggi, ormai proiettata in ottica nazionale, ha rilanciato l'idea, segnalandone la bontà. "Dobbiamo uscire dal ricatto energetico che ci sta portando ad un aumento insostenibile delle bollette di luce e gas", ha spiegato in un post su facebook. "Se nelle nostre periferie, sugli edifici pubblici e privati, installassimo pannelli solari, riusciremmo a produrre energia che ci renderebbe più liberi, non inquinerebbe e, indirettamente, darebbe un contributo economico a chi non riesce a pagare le bollette", ha aggiunto. 

La Raggi cita quindi il progetto delle comunità energetiche rinnovabili per l’autoconsumo: "In un quartiere dove può abitare chiunque di noi il mercato, la chiesa il condominio possono mettersi insieme e produrre energia da condividere o mettere in rete. È un sistema che può aiutare chi è in difficoltà. Facciamo queste cose: aiutiamoci. Mettiamo insieme aziende di distribuzione, cittadini, mondo produttivo e istituzioni. Intanto, il governo contribuisca con l’istituzione di un bonus a disposizione di famiglie ed imprese affinché possiamo renderci energeticamente liberi".

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