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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Alemanno: “Niente sgomberi durante settimana beatificazione”

Alemanno ferma gli sgomberi in vista della beatificazione di Giovanni Paolo II e per questa settimana le ruspe non entreranno in azione. Soddisfazione della Comunità di Sant'Egidio

Alemanno ha annuncia che non ci saranno sgomberi di campi nomadi durante la settimana della beatificazione di Giovanni Paolo II: “Non solo nella giornata di domani non era previsto uno sgombero al campo di via Cave di Pietralata, ma in tutta la settimana prossima era già stato preventivato di non procedere a sgomberi di campi nomadi abusivi, in vista della beatificazione di Wojtyla. Sottolineo ancora una volta che non possiamo accettare ultimatum".

Felice della decisione la Comunità di Sant'Egidio che in una nota si "rallegra della decisione del sindaco di non procedere allo sgombero dell'insediamento di via Cave di Pietralata e di sospendere nei prossimi giorni gli sgomberi previsti, come richiesto". "Lo sgombero - prosegue la nota - era stato confermato dai vigili urbani che ne avevano dato avviso direttamente agli interessati, e conferme erano arrivate, dopo richieste di informazioni, anche agli abitanti del quartiere e alla parrocchia, come pure al municipio. Con l'occasione va precisato che la Comunità di Sant'Egidio non ha mai lanciato "invettive" (non capiamo a cosa il sindaco possa riferirsi), ma solo proposte, come è nel suo stile, invitando l'amministrazione a non creare situazioni incresciose e sofferenze inutili, e a non disperdere i nuclei familiari: un grave errore a cui è stato posto rimedio tardivamente, grazie all'impegno della chiesa locale di Roma".  "Non è nello stile della Comunità di Sant'Egidio - aggiunge la nota - lanciare invettive. La Comunità di Sant'Egidio, accusata di essere "fuori dalla realtà" - mentre la sospensione degli sgomberi e la conclusione della vicenda della Basilica di San Paolo mostrano solo come le proposte avanzate fin dall'inizio dalla Comunità fossero le uniche praticabili - ha anzi invitato ad abbassare i toni, anche nelle parole e nei messaggi lanciati alla popolazione. Se per 'invettive' si intendesse il responsabile esercizio del proprio dovere morale di critica di fronte a provvedimenti non in linea con una minimale linea di accoglienza e umanità, come pure di rispetto delle famiglie e della loro integrità, sarebbe preoccupante. Da parte della Comunità di sant'Egidio i toni sono sempre stati rispettosi e mai hanno avuto al centro le persone, ma solo le condizioni di vita dei Rom e il rispetto dei più elementari diritti umani. Anche a fronte di reazioni un po' scomposte". (Ansa)

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