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Rifiuti, in maggioranza c'è chi si oppone al piano Gualtieri: "Biodigestori inquinano, si fermi l'iter"

Intervista a Fernando Bonessio, vicepresidente della commissione Ambiente: "Chiediamo un incontro urgente all'assessora Alfonsi"

È in maggioranza ma sul fronte rifiuti prepara una ferma opposizione. E se il sindaco Gualtieri non dovesse ascoltare, non esclude lo strappo. Ferdinando Bonessio, consigliere comunale dei Verdi, vicepresidente della commissione ambiente e presidente della commissione sport, non lesina critiche pesanti al programma del Campidoglio per quanto riguarda la raccolta e il trattamento dell'immondizia romana. 

Uno su tutti il punto in discussione: l'impiantistica prevista per il medio termine, quella che dovrebbe portare a chiudere il ciclo rifiuti sul territorio. Il piano industriale di Ama è ancora in lavorazione ma già è stata annunciata la partecipazione di Ama al bando per ottenere i fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e realizzare due biodigestori anaerobici, impianti che consentono il trattamento dei rifiuti organici attraverso un processo di compostaggio.

"Si tratta di impianti che rilasciano in atmosfera composti azotati e solforati, inquinanti - spiega Bonessio a RomaToday - non vanno d'accordo con gli obiettivi dell'economia circolare". La giunta però ha già dato mandato ad Ama che dovrà presentare i progetti entro il 15 febbraio. "Abbiamo richiesto un incontro urgente all'assessora Alfonsi, dobbiamo assolutamente spiegarle che alcune scelte ipotecano il futuro della città". E se non dovessero esserci feedback positivi in tal senso, Bonessio non escludo lo strappo con la maggioranza: "Diciamo che sicuramente lo scontro sarà acceso". 

Altra questione spinosa, la quarta linea del termovalorizzatore Acea di San Vittore che potrebbe aprire a breve. E il cui utilizzo da parte di Roma non è stato mai escluso dal Campidoglio. "Gualtieri ci deve assicurare che il Comune non ha alcun vincolo con Acea". Diversa insomma è la visione d'insieme, forse troppo. "Dobbiamo partire dalla raccolta dei rifiuti, non dagli impianti, il procedimento deve andare dal basso verso l'alto, non devono essere gli impianti a condizionare il tipo di raccolta ma il contrario" spiega ancora Bonessio. Che proprio ieri nell'ultima seduta di commissione Ambiente ha applaudito alle proposte arrivate sul tavolo dai lavoratori e comitati del gruppo Lila (Laboratorio idee lavoratori ama). 

"Apprezzo il principio di fondo, quello di avvicinare il più possibile i servizi di raccolta al cittadino". E in questo senso andrebbero le cosiddette mini isole ecologiche proposte da Lila, postazioni assistite per il conferimento, con accorpamento e riduzione dei cassonetti stradali in aree più adatte e idonee, presidiate da un eco informatore Ama. O le compostiere di comunità. Certo, una dotazione impiantistica serve, lo ammette lo stesso Bonessio. 

"Dobbiamo però ragionare diversamente - conclude - dividendo Roma in quadranti e pensando a piccoli e medi impianti che lavorino le varie frazioni di rifiuti differenziato, anche piccole discariche di servizio, interfacciandosi costantemente con i territori limitrofi. Per la raccolta il porta a porta a spinto ho sempre pensato sia la soluzione per poter intercettare la più alta quota possibile di organico pulito. Ciò renderebbe più semplice la lavorazione del secco nei Tmb e diminuirebbe la frazione di Fos da smaltire". Insomma, un controprogramma che nella pratica, principi a parte, non va esattamente a braccetto con quello del sindaco. "Ci confronteremo fino all'ultimo, cercheremo in ogni modo di far arrivare il messaggio". A costo, in caso di fallimento, di passare all'opposizione. 

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