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Iscrizione nidi comunali, fioccano le proteste: "Negata la libertà delle famiglie"

La nuova delibera che apre le porte alle iscrizioni dei nidi, è stata criticata dalle associazioni di categoria. Sepiacci (Aninsei): "Persa una grande occasione. Il confronto è stato lacunoso"

Mancano cinque giorni all’apertura delle iscrizioni per i nidi convenzionati. Una piccola rivoluzione per le famiglie romane che dovranno puntare prioritariamente sui nidi comunali. Salvo particolari eccezioni. Nella nuova delibera comunale infatti, viene specificato che tale priorità “non si applicherà alle famiglie con minorenni con disabilità” siano anche un fratellino o una sorellina. 

LE REGOLE -  Il nuovo bando, prende in considerazione anche la distanza della residenza del bambino dal nido convenzionato. Se “la struttura convenzionata è ubicata ad una distanza pari o inferiore a 300 metri, secondo il percorso pedonale più breve” allora è possibile indicarla come prioritaria. Per tutte le altre situazioni, per le iscrizioni che partiranno il 10 aprile, “le famiglie potranno indicare la scelte di 3 nidi a gestione diretta e 3 nidi in gestione indiretta in convenzione, dando priorità ai nidi pubblici”. Le proteste non sono mancate.

LA LIBERTA' NEGATA - "E’ stata persa un’occasione importante e, così facendo, non si è data la possibilità di scelta alle famiglie – spiega Goffredo Sepiacci, presidente dell’Associazione Nazionale Istituti Non Statali di Educazione e di Istruzione  di Roma e del Lazio – capisco  la decisione di stabilizzare le insegnati precarie, assunte dal Comune. Purtroppo però i costi di quell’operazione sono ricaduti sulle famiglie che non potranno avere la libertà di scegliere tra tutti gli asili che sono regolarmente iscritti all’albo. Peccato davvero, si poteva evitare lasciando più spazio al confronto”.

IL NUOVO BANDO - Per l’Assessore Baldassarre però “era evidente che il sistema precedente non funzionava”. Una considerazione suffragata dal fatto che “ a fronte di 915 bambini in liste di attesa, 1666 posti vacanti e circa 4500 rinunce”. Il risultato così raggiunto, che tende ad incentivare fortemente l’iscrizione ai nidi pubblici, è secondo l’Assessore frutto di “un percorso partecipato che ha visto l’Assessorato confrontarsi con la Commissione competente, gli Assessori Municipali, le famiglie e gli educatori dei nidi comunali e in convenzione. Con questi ultimi – ha aggiunto Baldassare –  è stato creato un tavolo di lavoro permanente perché il sistema educativo è unico e dobbiamo garantirne la qualità”.  

LA CONDIVISIONE INUTILE - Una partecipazione che non sembra aver tuttavia soddisfatto i requisiti richiesti.  “A nulla sono serviti tavoli, lettere, incontri e manifestazioni. La Giunta capitolina – si legge in una nota di Legacoop Lazio – ha deciso, con la deliberazione n.49 del 30/03/17 che i nidi convenzionati, nel bando 2017/2018, potranno rappresentare solo una scelta di quarta fascia per le famiglie romane”. Questa decisione, insieme alla richiestsa “di compiere alcuni adempimenti entro il 5 aprile 2017 – si legge nella stessa nota – di fatto pongono  fine all’esperienza dei nidi convenzionati nella Capitale”. 

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