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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

A Roma la protesta contro la discarica di Albano: “Gualtieri è come Raggi”

Davanti palazzo Valentini la contestazione dei cittadini preoccupati per la proroga concessa da Gualtieri: "Siamo stati ricevuti dal vicesindaco della città metropolitana, ci ha dato risposte insoddisfacenti"

Denunciano “veleni e puzze” e chiedono “la chiusura immediata e definitiva di Roncigliano”. La protesta degli abitanti di Albano Laziale, com’era stato annunciato, nella mattinata del 15 gennaio ha raggiunto la capitale.

La manifestazione

Davanti palazzo Valentini, sede dell’ex provincia di Roma, si sono presentati gli attivisti “No INc di Albano” ed “il presidio permanente no discarica” per contestare la scelta di Roberto Gualtieri che, come sindaco della città metropolitana, ha recentemente concesso una proroga semestrale all’uso dell’impianto di Albano laziale.

L'apertura dell'impianto 

La discarica, chiusa nel 2016 a seguito di un incendio accorso al TMB collegato, era stata rimessa in funzione da Raggi. Una scelta, maturata la scorsa estate dall'allora sindaca di Roma, che è stata ampiamente contestata dagli abitanti della città castellana. E non solo dagli abitanti visto che, all’epoca della riapertura, anche molti rappresentanti istituzionali della provincia romana, erano scesi in piazza. Alla manifestazione in piazza Santi Apostoli, invece, sono mancati i sindaci, anche se è stata notata la presenza di qualche consigliere giunto dalla regione, com'è stato nel caso di Marco Cacciatore di Europa Verde e di Alessandro Luparelli, il capogruppo capitolino di Sinistra civica ecologista.

La posizione del sindaco di Albano

Al presidio del 15 gennaio non ha invece preso parte il primo cittadino di Albano, Massimiliano Borrelli. Alla vigilia della manifestazione  aveva annunciato la propria assenza, sottolineando però di non aver cambiato posizione “la discarica di Roncigliano deve chiudere e chi è responsabile dell'iter amministrativo, ovvero la Regione Lazio – ha ricordato Borrelli alla vigilia della manifestazione di piazza Santi Apostoli – deve avviare una caratterizzazione idrogeologica e la bonifica dell'intera area per dare garanzie ai cittadini che ci abitano in termini di tutela ambientale e di salute”.

Le risposte deludenti 

Al termine della manifestazione una delegazione è stata ricevuta da Pierluigi Sanna, il vice sindaco della città metropolitana. “Abbiamo contestato le scelte del sindaco che come il precedente scarica le incapacità cittadine sui comuni esterni  e punta ancora su buche  tritovagliatori e digestori anaerobici e non nomina neanche il porta a porta” hanno fatto sapere gli attivisti ricevuti a palazzo Valentini. “Le risposte – hanno aggiunto – sono state del tutto insoddisfacenti o inesistenti, limitate a rivendicare  iniziative sulla bonifica e la  caratterizzazione idrogeologica del sito che dovevano essere avviate 20 anni fa o sul tavolo di concertazione con Acea e Idrica per la rete potabile ai villaggi. Risposte imbarazzanti anche in merito ai mancati controlli sugli impianti”  che i cittadini continuano ad invocare, andando ad effettuare le attese verifiche anche sui pozzi.  

Uscire dalla gestione emergenziale

“I livelli ambientali ad Albano sono preoccupanti, il conferimento per quanto ho visto io è del tutto difforme. Questa discarica va chiusa e bisogna smetterla di pensare a modelli che mettono al centro discariche recupero energetico dei rifiuti, così come i grandi profitti dei soggetti privati, proprietari dei relativi impianti - ha commentato il consigliere regionale Marco Cacciatore (Europa Verde) - Bisogna uscire dalla gestione para-emergenziale che, pur senza un commissariamento, svuota di senso ogni atto politico e rappresentativo delle volontà popolari”.

Manifestazione per la chiusura della discarica di Albano.

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