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Lunedì, 29 Aprile 2024
La testimonianza choc

Nella palazzina del Comune con il tetto bucato. La storia di chi vive da mesi con uno squarcio sopra al letto

Il Comune, in un verbale, non esclude ulteriori crolli e prescrive l'inibizione dell'appartamento: "Ma da gennaio nulla è stato fatto per la riparazione e per ripristinare la mia vita"

“Ho comprato questo appartamento nel febbraio 2021, facendo un mutuo di 30 anni. Forse è stato il più grande errore della mia vita”. Inizia così il racconto di M. a RomaToday. Il giovane, che tiene all’anonimato, da gennaio scorso vive con un buco sul soffitto di casa. Da quando una porzione del tetto è crollata, nella sua camera c’è uno squarcio da un metro e mezzo di diametro.

Letto con vista diretta sul cielo, sottoposto a tutte le intemperie stagionali. Nubifragi e caldo afoso. E’ così anche in parte del bagno. Già perché quell’ultimo piano non aveva altre coperture che le tegole collassate. Così da sei mesi, nonostante segnalazioni e richieste di intervento, l’uomo è costretto a vivere con un enorme buco dentro casa. A tamponarlo come può. 

L'uomo che vive da sei mesi con un buco in camera da letto

Siamo in zona Villa Gordiani, in un condominio misto: due appartamenti, tra cui quello di M. sono di privati, gli altri otto non riscattati dagli inquilini sono rimasti a Roma Capitale. “Di fatto siamo tre condomini, il Comune ha la maggioranza dei millesimi ma non sembra interessato a risolvere questo danno” - commenta amareggiato il proprietario del quarto e ultimo piano “bucato”. 

Nella palazzina del Comune con il tetto bucato

Tante mail, nessuna risposta: la disperazione di M.

Un calvario che dura da tempo quello di M.. Entrato nell’appartamento appena acquistato nota subito delle infiltrazioni che si creano sul soffitto dopo ogni pioggia. “Le ho segnalate prontamente a Risorse per Roma”, la società municipalizzata che ha in carico la manutenzione ordinaria degli immobili del Dipartimento Patrimonio e Valorizzazione Urbana.

“Le mie mail si susseguono ma tutto ciò che ogni volta ricevo è una risposta automatica stile ‘no reply’. Non c’è un numero da chiamare, solo la casella mail tradizionale”. M. attende invano oltre un anno e mezzo un intervento, o almeno un sopralluogo. Fino a gennaio 2023 quando, nonostante i ripetuti allarmi e l'aver fatto presente che, oltre le infiltrazioni, si sentiva rumore di detriti cadere dal tetto condominiale sul soffitto, una porzione di tetto è crollata rovinosamente sul suo letto.

“Da quel momento in poi il Comune ha dapprima ‘giocato’ su un discorso di competenze sulla riparazione, ovvero su chi ricadesse tale responsabilità tra le diverse diramazioni del Comune di Roma, per poi abbandonarmi così come sto oggi senza che nessuno si sia più fatto vivo per aggiornarmi o altro. Nessuno si è mai preoccupato di fornirmi almeno una copertura provvisoria”.

Da mesi l’uomo tappa il buco come può, chiaramente a sue spese. “In più - dice - in questo arco di tempo sono stato costretto ad organizzare i miei impegni in funzione del meteo per consentirmi in caso di pioggia di stare a casa, con la giacca impermeabile, ad asciugare il pavimento per evitare che le infiltrazioni potessero danneggiare gli appartamenti di chi abita sotto casa mia”. 

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Per vigili del fuoco e Comune appartamento "inutilizzabile"

Eppure la gravità della situazione è stata messa nero su bianco prima dai vigili del fuoco, "camera da letto e bagno non potranno essere utilizzati fino al ripristino delle condizioni di sicurezza" - scrivevano nelle misure cautelative contenute nel verbale del 25 gennaio 2023, e poi dal Comune stesso.

Nel sopralluogo del 25 febbraio scorso la Commissione per la verifica delle condizioni statiche degli edifici capitolini o in uso a Roma Capitale inibiva l’uso dell’appartamento di M. e quello accanto, “non escludendo la possibilità di ulteriori crolli”. Questo nelle more “di un intervento di consolidamento e impermeabilizzazione del tetto visto il perdurare del pericolo statico”. 

Dopo mesi M. vive però ancora con il buco dentro casa. L’ultimo sopralluogo a fine giugno. “Ho sentito che forse c’è un progetto per la riparazione, ma nessuno qui dà aggiornamenti o comunicazioni ufficiali. Vorrei solo che il Comune provvedesse al ripristino del tetto e di conseguenza della mia vita”. 
 

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