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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Campi nomadi: da sindaci e minisindaci nessuna apertura

Il prefetto Pecoraro ha incontrato i primi cittadini della provincia e dei municipi di Roma per trovare nuova collocazione ai campi rom. Nessuno o quasi ha dato disponibilità per ospitarli

“Non è stata scelta nessuna area”. Così il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro ha commentato la riunione avuta ieri con i 28 sindaci dei comuni confinanti con Roma e con i 19 presidenti di municipio. Un passaggio interlocutorio, verso quella che è una decisione che, stante agli annunci, sarà presa entro il fine gennaio.

Questo perché, come confermato anche ieri dall'assessore Sveva Belviso, presente all'incontro “sei campi saranno completamente smantellati”. Si tratta dei campi Casilino 900, Tor de’ Cenci, Foro Italico, Monachina, La Martora e Baiardo.

Il piano del Comune consegnato al prefetto, prevede la realizzazione di tre insediamenti che ospiteranno circa 400 persone. Ora quello che manca è stabilire delle aree precise.

L'incontro di ieri sarebbe dovuto servire a sondare la disponibilità degli amministratori ad ospitare ai campi rom. Da questo punto di vista però ben poche sono le buone notizie per il prefetto e per l'amministrazione, che dello spostamento dei campi rom ha fatto in qualche modo una bandiera.

Da Fiumicino arriva un secco no, ribadito anche dal sindaco Canapini. “Non dobbiamo confondere il rifiuto alla localizzazione di nuovi campi con il razzismo. Noi non discriminiamo nessuno, ma non possiamo far finta che non esistano problemi di sicurezza”.

Ancora più secca la chiusura del sindaco di Pomezia, città che confina con il da poco nato campo di Castel romano. Così il primo cittadino pontino Enrico de Fusco. “Roma vuole scaricare i problemi sulla periferia. Ma noi abbiamo già dato, con il campo di Castel Romano che confina con il nostro territorio”.

Timida apertura dal minisindaco del IV municipio Cristiano Bonelli. “Se l’amministrazione comunale riterrà giusto aumentare le presenze rom nel IV municipio valuteremo la possibilità con i giusti criteri. L'importante è non andare ad intaccare zone verdi nei pressi delle zone abitate dei nostri quartieri”.

Cerca di non vedere nero il prefetto Pecoraro che della riunione vede anche aspetti positivi. “La cosa importante che è emersa dalla riunioneè che non c’è nessun pregiudizio nei confronti di questa gente. Da sindaci e mini sindaci abbiamo avuto spunti innovativi di cui terremo conto”.

Parere positivo sull'incontro è stato espresso dal Presidente della Commissione Sicurezza del Comune di Roma, Fabrizio Santori. "Per la prima volta rispetto al passato la questione nomadi si sta affrontando nel modo migliore, vale a dire con la giusta attenzione sia nei confronti della comunità Rom sia nei confronti del cittadino che vuole vivere in sicurezza. E' evidente che le nuove aree attrezzate per l'accoglienza dei nomadi debbano essere poste fuori dai centri abitati. Per questo motivo ritengo siano legittime le richieste dei Sindaci dell'hinterland e dei Presidenti dei Municipi di aumentare i requisiti di sicurezza sui territori".

"Confermiamo l'intenzione di proseguire nell'opera di bonifica del territorio" ha concluso il Presidente della Commissione Sicurezza, "e al tempo stesso di consentire a coloro che vivono nella legalità e rispettano le regole di poterlo fare in condizioni dignitose. I numerosi interventi portati a termine dalla questura di Roma, secondo la quale nel 2008 sono state controllate 2200 persone e bonificati 350 insediamenti abusivi, nell'ambito dell'attività di contrasto dell'immigrazione clandestina, della tutela delle aree verdi e delle aree a ridosso dei fiumi Tevere e Aniene, svolta in collaborazione con l'Esercito Italiano, con il Corpo Forestale dello Stato, la Regione Lazio, l'Ente Roma Natura, dimostrano la volontà di andare avanti fino in fondo sulla strada del ripristino delle regole e del decoro urbano".
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