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Il Pd a Marino: "Leali con te, ma rafforziamo insieme la giunta"

Niente tira e molla sui nomi ma idee e programmi per "un ruolo da protagonista" nell'azione amministrativa. L'assemblea del Pd romano fa quadrato attorno all'esperienza capitolina

“Lealtà” al sindaco Marino ma non senza se e senza ma. Niente tira e molla sui nomi ma programmi e idee per un “ruolo da protagonista”. Il Pd romano, dopo la storica vittoria alle europee, fa quadrato attorno all'esperienza capitolina con un'assemblea che si è tenuta ieri pomeriggio all'Nh Hotel di via Veneto dove era presente anche il vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini. E se la “responsabilità delle nomine in giunta spetta al primo cittadino”, seppur è stato esplicitamente richiesto un "rafforzamento della squadra", il Pd romano non ci sta a rimanere a guardare. Vuole governare Roma insieme, e nonostante, il sindaco marziano.

Da qui la proposta di una conferenza programmatica per ottobre del Partito democratico sul futuro della città, “un'iniziativa in cui parlare di contenuti e delle scelte strategiche da fare per aprire un vero momento di dialogo con la città". Basta con l'outsider della politica, con l'immagine di un sindaco marziano che ha vinto le elezioni con lo slogan “Non è politica, è Roma”. I tempi sono cambiati. Renzi ha spazzato il Grillo dell'antipolitica proprio sul piano della politica e la Capitale è un pezzo che non può proprio mancare.

LA VITTORIA ALLE EUROPEE -“Abbiamo vinto le elezioni europee in maniera straordinaria e inaspettata che ci carica di una grossa responsabilità”  ha detto il segretario romano Lionello Cosentino. “Sappiamo che il dato omogeneo nelle diversità territoriali è dovuto in grande parte al lavoro svolto da Matteo Renzi, e dopo il voto abbiamo avuto qualche giornata ridicola in cui sembravano importanti solo i calcoli dei voti delle preferenze, interviste e ipotetici triumvirati”. Il merito della vittoria non è da cercarsi sulla cima del Campidoglio. “Sappiamo che questo 43% a Roma non è frutto della nostra azione di governo in città ma un segnale di fiducia e di speranza di un Paese che non vuole tornare indietro nel fallimento del centrodestra nè affidarsi alle avventure di Grillo, ma ci dà un mandato dicendo 'provateci', con una fiducia a termine che va però consolidata”.

LA RELAZIONE – Il senso della strada che vogliono percorrere è sintetizzato nella relazione iniziale del segretario romano Lionello Cosentino confermata da un'approvazione all'unanimità che ha voluto spazzare l'immagine di un partito dilaniato dalle correnti: sostegno “all'azione del sindaco e della Giunta” ma consapevoli “che troppi problemi sono irrisolti e chiedono risposte". Si legge nel documento: “C'è gran lavoro da fare”. E ancora: "C'è bisogno di più dialogo con la città, che ci renda capaci di ascoltare le mille voci del disagio. Il Pd ritiene che nella revisione attenta delle spese, dal piano di rientro, da nuove idee di riorganizzazione dei servizi, nel confronto del tavolo interistituzionale con Regione e Governo, possano scaturire le condizioni di un salto di efficienza e di qualità della macchina capitolina".

IL BILANCIO – Nessuno vuole perdere tempo. In primis sul bilancio che nei giorni scorsi è stato oggetto di forti critiche da parte del sindaco che ha accusato la maggioranza di aver atteso troppo tempo per portare la manovra economica in Aula Giulio Cesare. "Voglio rassicurare il sindaco dicendo che non c'è nessuna perdita di tempo sul bilancio, come ha già detto il capogruppo D'Ausilio. La commissione è al lavoro, la nostra intenzione è quella di portare il bilancio il prima possibile in Aula e approvarlo. Sappiamo che il bilancio in seguito sarà corretto con il piano di rientro e il dialogo con il Governo, ma ciò non vuol dire che non dobbiamo fare presto" ha affermato Cosentino.

LA GIUNTA – Occhi aperti anche sulla giunta. Basta con l'immagine di una lottizzazione delle poltrone a ogni cambio di corrente. “Il rimpasto e la scelta di nuovi assessori spettano al sindaco”. A Marino vengono lasciate le man libere però deve smettere di fare orecchie da mercante sulle richieste della sua maggioranza. “Il sindaco oggettivamente deve porre il tema del rafforzamento della sua squadra di governo, perché questo ci dovrà essere”. Sottolinea Cosentino: "Comunque questo non vuol dire che non si possa commentare o criticare come ho fatto con Acea, ma semplicemente che siamo pronti a collaborare ma non ci sederemo al tavolo di trattativa per le nomine".

IL SINDACO – "Mi aspetto che il Pd, come annunciato dal segretario Lionello Cosentino, offra alla nostra amministrazione, che è sostenuta principalmente dal Pd, una serie di suggerimenti per rafforzare il governo, il funzionamento della città e la qualità della vita dei cittadini" ha detto il sindaco Ignazio Marino, parlando dell'assemblea del Pd romano. "Sono sicuro che il merito sarà l'oggetto principale della discussione su temi quali il ciclo dei rifiuti e la città metropolitana. Ora tutti insieme dobbiamo affrontare sfide di questa portata, ognuno sentendosi attore. La campagna elettorale c'è stata e abbiamo stravinto. Il 43% mi basta e conferma quel voto fortemente positivo che io stesso ho avuto con il 64%. Non abbiamo bisogno di fare nuove campagne elettorali". 

GUERINI – Una sintesi è offerta dalle parole del vicesegretario nazionale del Pd Lorenzo Guerini: "Il voto delle europee ci ha caricato di grande responsabilità sia sul piano nazionale che locale. Un'iniezione di fiducia che dev'essere trasformata in responsabilità, lavoro e impegno: da questo punto di vista il Pd romano saprà cogliere e interpretare questo voto nel senso di un ulteriore sforzo per la città” ha detto. Per Guerini "dobbiamo cercare di portare il nostro contributo in maniera efficace all'azione di governo della città, andando a vedere dove ci possono essere le difficoltà, facendolo però con spirito di lealtà nei confronti dell'amministrazione e con la consapevolezza che il nostro ruolo dev'essere ancora più importante perchè siamo una forza politica rilevante. Questa nostra presenza nella realtà cittadina e anche il voto nelle elezioni europee devono trasformarsi in una capacità di essere presenti".

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