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Cultura

Città del Vaticano in mattoncini Lego: l'opera realizzata con 67mila pezzi

L'ultima creazione dell'architetto artista dei Lego Rocco Buttliere. L'ispirazione durante una visita a San Pietro: "Straordinario patrimonio capace di unire millenni passati ad oggi"

Città del Vaticano in mattoncini Lego. E’ questa l’ultima strepitosa creazione di Rocco Buttliere, l’architetto ormai da tempo artista dei mattoncini più famosi del mondo conosciuto ovunque per i suoi capolavori. Dopo aver riprodotto la Roma Imperiale con il Colosseo e il Circo Massimo a dominare la scena, ecco che la costruzione pezzo dopo pezzo con i Lego ha regalato un’inedita versione di Città del Vaticano. 

Il Cupolone replica il disegno di Michelangelo, si affaccia sulla riproduzione minuziosa e stupefacente del colonnato più celebre del Mondo. Città del Vaticano composta da mattoncini Lego lascia sbalorditi. 

Città del Vaticano in 67mila mattoncini Lego

Dietro il lavoro immenso dell’architetto, l’artista che con le sue creazioni incanta milioni di appassionati e non solo. Rocco Buttliere ha racchiuso l’intera Città del Vaticano in un’opera da 131 centimetri per 173. Per progettarla ci sono volute oltre cinquecento ore in settanta giorni, per costruirla più di trecento ore e quasi un mese. Sono circa 67mila i mattoncini Lego utilizzati per costruire in scala 1:650 Città del Vaticano, 1300 pezzi unici dunque creati ad hoc per l’impresa. 

Città del Vaticano in 67mila mattoncini Lego

“Città del Vaticano contiene tantissime opere significative del patrimonio culturale e architettonico. Per questo rappresenta molto più di un centro spirituale per 1,3 miliardi di cattolici: è il simbolo della della conoscenza e del patrimonio condivisi, un raro collegamento tra i millenni passati ed oggi.  Proprio questo patrimonio condiviso - ha scritto Buttliere presentanto l’opera - è ciò che mi ha spinto a visitare la Città del Vaticano nel novembre 2019”. 

La visita a San Pietro tra arte e storia: così è nata Città del Vaticano Lego

L’ispirazione dalla lettura dei maestri del Rinascimento, la prima immagine della facciata di San Pietro in mattoncini durante la visita in una notte stellata. "Nonostante sia cresciuto cattolico, mi considero molto più spirituale che religioso nel senso tradizionale. Detto questo, la fede è un dono che, come l'arte, assume molte forme. Mentirei se dicessi che guardare la Genesi e il Giudizio Universale di Michelangelo, studiare il Laocoonte e la Pietà, o meravigliarsi dell’antico obelisco di Piazza San Pietro non ha suscitato risposte visceralmente emotive che rasentano la fede. So - dice l’artista - che è stato quell'intenso riconoscimento e ammirazione che mi ha spinto a progettare e costruire quello che credo, senza mezzi termini, sia la mia opera più rappresentativa”. 
 

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