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Cronaca

Scalzi ai semafori: vittime del racket delle elemosine

Ci sarebbe una vasta organizzazione che disloca sul territorio persone in disagio sociale accomunate dall'essere scalzi e vestiti con il solo cappotto e dall'essere probabilmente costretti a elemosinare

elemosina1Da tempo gli agenti della polizia municipale stanno osservando i cosiddetti “cappottini” o “piedi neri”. Sono gli uomini che si avvicinano alle auto in sosta ai semafori, a piedi scalzi, con indosso solo un lungo cappotto e che chiedonol'elemosina perché affamati.

Con l'osservazione e il monitoraggio delle zone battute da questi particolari mendicanti, accomunati dal medesimo vestiario e modo di chiedere l'elemosina, i vigili urbani hanno scoperto che dietro ai singoli mendicanti si nasconde una vera e propria organizzazione sul territorio.

elemosina_3Negli ultimi tre giorni è stata portata a termine una vasta operazione sui municipi della Capitale nei quali questa attività sembra concentrarsi. Nel Centro Storico, Garbatella ed Eur, collegati dalla via Cristoforo Colombo, tredici pattuglie si sono dedicate all’identificazione e all’assistenza di queste persone in così forte disagio sociale. Insieme alla Municipale sono intervenute anche la Sala Operativa Sociale del Comune di Roma e la Croce Rossa che ha messo a disposizione personale medico e un’ambulanza. Da qui la convinzione di una organizzazione.

Circa trecento individui si adoperano nell’elemosina secondo un copione prestabilito, presumibilmente agli ordini di una regia che assegna gli incroci semaforici e riscuote gli incassi a fine giornata. Le persone fermate e identificate dal G.S.S.U. sono originarie dell’Est europeo, nella maggior parte dei casi romene, mentre quelle con evidenti menomazioni fisiche provengono dalle zone di guerra dell’ex Jugoslavia. L’intervento non ha avuto il solo obiettivo di allontanare i mendicanti dagli incroci. Ogni individuo viene visitato da un medico e riceve alimenti, vestiario e assistenza sociale. Quasi tutti accettano solo il cibo e rifiutano gli abiti e l’offerta di una sistemazione alloggiativa.

La polizia municipale continua le indagini per scoprire chi ci sia dietro l'organizzazione.

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