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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Montespaccato / Via di Boccea, 527

Sequestrato, legato e torturato nel cuore della notte: ritrovato in strada con la mandibola rotta

Il giovane soccorso su via di Boccea. Le vessazioni a scopo di estorsione. I suoi aguzzini volevano 300mila euro come rimborso per aver perso della cocaina

Sequestrato, insultato e incaprettato dopo essere stato legato ai polsi e alle caviglie. Minacce di morte, calci, pugni. Ma anche frustate e catenate. Ma non solo: ferito con un machete e con un coltello i suoi aguzzini non hanno avuto pietà, tanto da arrivare a sputargli addosso e persino a urinargli in bocca, oltre a rompergli la mandibola a suon di botte. Una notte di insulti e sevizie che ha visto come palcoscenico del terrore un appartamento di Civitavecchia.

La cocaina nel wc 

Vittima un giovane romano, che si era recato nell'abitazione per acquistare della cocaina. Una visita notturna, senza preavviso, con i due spacciatori che pensando fossero le forze dell'ordine hanno gettato la cocaina che avevano in casa nel wc. Una volta aperta la porta si sono trovati davanti il cliente diventato improvvisamente vittima: motivo? I due pusher rivolevano 300mila euro, equivalente della droga che la coppia aveva fatto sparire pensando a una retata della polizia. A finire in manette due uomini di 29 e 33 anni, entrambi di Civitavecchia. 

Il racconto della vittima

Sono stati gli investigatori del XIII distretto Aurelio a raccogliere la deposizione completa della vittima che ha raccontato delle violenze subite durante la notte in un appartamento del comune portuale della provincia di Roma. Sono gravemente indiziati dei reati di sequestro di persona a scopo di estorsione, rapina aggravata, tortura, lesioni personali gravi e l’indebito utilizzo di carte di credito.

Sanguinante su via di Boccea 

I fatti risalgono alla mattinata del 29 aprile scorso quando la vittima è stata soccorsa da un operatore sanitario in quel momento “fuori servizio”, su via di Boccea, nel quartiere romano di Montespaccato, mentre terrorizzato e sanguinante cercava aiuto tra le auto. Prima di essere trasportato al pronto soccorso, il giovane ha detto agli agenti della sezione volanti, prontamente intervenuti, di essere inseguito da due uomini che lo minacciavano con un coltello.

La fuga dai suoi aguzzini 

Sono stati poi gli investigatori del XIII distretto Aurelio a raccogliere la deposizione completa della vittima che ha raccontato delle violenze subite durante la notte in un appartamento di Civitavecchia. Lo stesso ha poi aggiunto di essere stato caricato sulla sua stessa una macchina e di essere stato trasportato fino a Roma, in direzione di casa dello zio di uno dei suoi aguzzini, dove era riuscito a fuggire.

Le indagini della polizia 

Gravemente ferito, con ferite da arma da taglio, la mandibola rotta, lividi, ecchimosi e contusioni su tutto il corpo - costategli un ricovero con 30 giorni di prognosi in ospedale - a seguito delle immediate indagini eseguite dagli agenti della polizia giudiziaria del commissariato di Civitavecchia in sinergia con quelli del distretto Aurelio, sono stati individuati i due uomini ed è stata effettuata una dettagliata ricostruzione dei fatti che ha permesso alla procura civitavecchiese di chiedere e ottenere dal giudice per le indagini preliminari una misura cautelare a carico dei due.

Roma capitale dei sequestri di persona: rapiti e torturati per vendicare gli sgarri legati alla droga

Legato e umiliato 

Secondo quanto raccontato poi agli investigatori dalla vittima, lo stesso si era recato la sera del 28 aprile nell'appartamento del 29enne, all'interno del quale si trovava anche il 34enne e la madre del più giovane dei due. Una casa dove il giovane romano si era già recato in passato per acquistare della cocaina. Una volta bussato alla porta nell'abitazione è però scattato il panico, con i due uomini che si sono disfatti della polvere bianca gettandola nel water, pensando a una retata della polizia. Poi l'incubo, con gli aguzzini che pretendevano dall'uomo la somma di 300mila euro, equivalente della merce gettata nello sciacquone. Un incubo andato avanti tutta la notte. Rubata la Clio della vittima e il suo bancomat, una volta allo sportello i soldi del conto non erano però sufficienti. Da qui la decisione di portarlo a Roma, a casa dello zio di uno dei due spacciatori, che avrebbe deciso il suo destino.

Due arresti 

In viaggio verso la Capitale la vittima è però riuscita a scappare. Inseguito da uno dei sui carcerieri - armato di coltello - è poi riuscito a dileguarsi sino a quando è stato soccorso sulla Boccea. Gli arrestati devono, inoltre, rispondere di possesso ingiustificato di armi, detenzione ai fini di spaccio di cocaina e dell'incendio doloso di un appartamento, avvenuto nei giorni scorsi a Civitavecchia e su cui stavano indagando gli agenti del commissariato di viale della Vittoria. Entrambi gli arrestati sono stati associati alla casa circondariale di Civitavecchia.

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