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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Uccise sull'Ostiense: per un errore del giudice è ora libero

Il pirata della strada che uccise Frisoni lo scorso 8 luglio è stato rilasciato perchè ritenuto innocente. Il colpevole era, secondo il giudice il suo amico in macchina con lui. Due giorni fa però il riesame ha ribaltato la decisione, ma il primo rilasciato è ora irreperibile

Un domenicano, un venezuelano e i giudici italiani. Sono loro i protagonisti di un'assurda vicenda giudiziaria che ha riportato in libertà l'ennesimo pirata della strada, lasciando sgomenti i familiari della vittima e i politici basiti per la decisione. La vicenda a cui si fa riferimento risale all'8 luglio scorso. Un giovane, Alessandro Frisoni, rimase ucciso sull'Ostiense a seguito di una carambola innescata da una Fiat 600 a bordo della quale c'erano un domenicano e un venezuelano. I due scappano, ma il giorno dopo il venezuelano si costituisce e fa il nome del domenicano che viene con lui arrestato.

L'assurda storia giudiziaria inizia adesso e a riportarla è il quotidiano Il Tempo. In pratica il venezuelano dichiara subito che alla guida dell'auto c'era il suo amico domenicano. Al momento della convalida il giudice gli crede e tiene il domenica in carcere liberando il sudamericano con precedenti penali. Questi fa perdere le sue tracce. Nel frattempo il domenicano fa ricorso e assistito da un avvocato chiede di rivedere la decisione.

Due giorni fa la beffa per i familiari di Alessandro Frisoni. Il giudice del Riesame infatti accoglie il ricorso dell'avvocato Nicotera e scarcera il domenicano. Il vero colpevole è il venezuelano che però nel frattempo è irreperibile.

La famiglia, sempre dalle pagine de Il Tempo, promette di farsi giustizia da sola. Il deputato Pdl Fabio Rampelli, commenta così la vicenda: “Concordo con l'associazione vittime della strada. Il giudice che ha commesso l'errore deve essere punito, perché non è ammissibile che in Italia la giustizia venga amministrata in maniera palesemente così indecente. Nel frattempo, sarebbe opportuno che la Terza università di Roma conferisse ad Alessandro, travolto mentre si recava in scooter in facoltà per sostenere un esame, la laurea alla memoria. In tal senso, - spiega Rampelli -  ho contattato personalmente la rappresentanza studentesca del Senato accademico per attivare la procedura e dare una concreta testimonianza di solidarietà e affetto alla famiglia di Alessandro".

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