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Cronaca

Cucchi, la sorella: "Intitolare a Stefano una legge contro la tortura sarebbe un sogno"

Ilaria Cucchi ai microfoni di Radio Cusano: "Lo dissi più o meno un anno fa che sarebbero arrivate delle novità e queste novità sono arrivate. Dal punto di vista umano sono drammatiche, in questi sei anni qualcuno ha nascosto tutto"

"Mio fratello è stato torturato. Introdurre in Italia una legge contro la tortura e chiamarla Legge Cucchi sarebbe un sogno". Ilaria Cucchi è intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), a pochi giorni dalle novità emerse nell'inchiesta sulla morte del fratello Stefano. 

"Nella notte tra il 15 e il 16 ottobre 2009 Stefano Cucchi fu sottoposto ad un violentissimo pestaggio da parte di carabinieri appartenenti al comando stazione di Roma Appia" ha scritto la Procura di Roma nell'ambito di una richiesta di incidente probatorio per ottenere dal gip una nuova perizia medico-legale sulle lesioni patite dal giovane, morto in ospedale nell'ottobre del 2009 dopo l'arresto per spaccio di droga. 

L'INCHIESTA BIS - Cinque i carabinieri indagati, tre per lesioni personali aggravate e abuso d'autorità e due per falsa testimonianza. La richiesta di incidente probatorio è stata inoltrata nel quadro degli accertamenti bis avviati dal procuratore Giuseppe Pignatone e dal sostituto Giovanni Musarò, che hanno ascoltato 20 militari dell'Arma come testimoni e ricostruito, insieme con i consulenti della famiglia Cucchi, alcuni rappresentanti della polizia penitenziaria e dei detenuti, tutti i passaggi compiuti da Cucchi dopo l'arresto e le vicissitudini che ha passato.

LE INTERCETTAZIONI - A dare nuovamente corpo all'ipotesi che il giovane geometra sia morto a seguito di un violento pestaggio da parte delle forze dell'ordine ci sono testimonianze, e intercettazioni. In particolare l'ex moglie di uno degli indagati spiega in una conversazione poi intercettata: "Non ti preoccupare... Che poco alla volta ci arriveranno perché tu come mi hai raccontato a me... Lo hai raccontato a tanta gente quello che hai fatto... Hai raccontato la perquisizione... Hai raccontato di quanto vi eravate divertiti a picchiare quel drogato di merda". Il pm di Roma aggiunge poi che l'indagato "perdeva totalmente il controllo, urlando in modo forsennato e ripetendo la frase 'cosa vuoi da me'".

"Lo dissi più o meno un anno fa che sarebbero arrivate delle novità e queste novità sono arrivate. Dal punto di vista umano sono drammatiche, in questi sei anni qualcuno ha nascosto tutto" commenta la sorella Ilaria a Radio Cusano Campus. "Il carabiniere che si sarebbe vantato di averlo pestato? Una cosa terribile, mi chiedo come si faccia a parlare del pestaggio di un ragazzo in questa maniera. Adesso finalmente inizia un nuovo capitolo, ora ho una speranza in più, anche se questo ovviamente costa tanto dolore, e questo mi riporta a quei giorni, alla sofferenza che mio fratello ha passato e a quello che poi abbiamo sofferto noi". 


 

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