Pesca di frodo: dalla Puglia alle coste laziali vengono trovati con oltre 5mila ricci di mare

Non è la prima volta che dalla Puglia sono stati sorpresi a pescare di frodo ricci di mare sulle coste laziali. Dopo i due pescatori baresi, denunciati e multati dalla capitaneria di porto, altri tre predoni sono stati pizzicati (in trasferta questa volta da Andria) dopo aver pescato oltre 5mila ricci di mari. 

Un controllo come tanti quello operato lo scorso weekend dai carabinieri della sezione radiomobile della compagnia carabinieri di Civitavecchia lungo uno dei tratti più rinomati del litorale laziale, quando hanno imposto l’alt ad una monovolume di grossa cilindrata con vetri oscurati con tre giovani a bordo che hanno immediatamente insospettito i militari. 

Il loro atteggiamento li ha pertanto convinti a procedere ad un controllo più approfondito: ecco allora che nel bagagliaio dell’autovettura, i carabinieri hanno scoperto, in due ceste distinte, alcune migliaia di echinodermi, comunemente chiamati anche ricci di mare, appena pescati, oltre a tutta l’attrezzatura necessaria per la pesca, tra bombole di ossigeno, reti e mute da sub. 

I giovani hanno provato allora a giustificarne il possesso, ma nessuna fra le ragioni esposte è valsa a spiegare come mai, invece dei 50 ricci di mare pro capite, la cui pesca è effettivamente consentita, ne avessero con loro circa il centuplo. 

Per i tre giovani è allora immediatamente scattato il sequestro del pescato, delle attrezzature rinvenute e della loro autovettura, oltre ad una cospicua sanzione amministrativa pecuniaria di 6.000 euro per ognuno. I ricci di mare sono, invece, stati immediatamente restituiti al mare, in una località idonea, sempre nl comune di Santa Marinella.