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Cronaca

L'allenatore di basket arrestato per molestie: così convinceva a seguirlo nel suo alloggio

A finire in manette Paolo Traino, 55 anni, già condannato per episodi simili risalenti al 2015

Un'indagine durata due anni, partita da una segnalazione all'interno di una società di basket di Roma nord, la Stella Azzurra, punto di riferimento nazionale ed europeo per la pallacanestro giovanile. I comportamenti ambigui di uno degli allenatori delle giovanili avevano insospettito al punto da spingere un collaboratore della società a presentarsi spontaneamente alla polizia e a riferire il tutto. Siamo ad inizio 2020 ed in quel momento iniziano le indagini che porteranno all'arresto, avvenuto domenica notte, di Paolo Traino, allenatore fino all'estate scorsa sotto contratto con la Stella Azzurra. Il 55enne è finito in manette con l'accusa di violenza sessuale aggravata ai danni di un minorenne. Nella giornata di oggi si è svolto l'interrogatorio di garanzia, nel corso del quale Traino, ancora sotto choc, si è avvalso della facoltà di non rispondere

Il modus operandi

Secondo quanto accertato dalle indagini della IV sezione della squadra mobile il 55enne coach trentino in orari serali avrebbe invitato un minore nei locali della foresteria dove alloggiava. Per attirarlo in quella che poi si è rivelata essere una trappola per i suoi abusi, avrebbe utilizzato la scusa di massaggi terapeutici, pur non essendo un fisioterapista. O ancora quella degli schemi di gioco da approfondire. A quel punto sarebbero state compiute le violenze. E alla fine, secondo quanto emerso da una testimonianza resa alla squadra mobile, l'intimidazione e la "minaccia" di non essere più schierato in campo.

Le indagini

A seguito della denuncia è partita l'indagine, con l'osservazione dei comportamenti. Il profilo era tra quelli già noti: Traino, nel 2015, era stato arrestato per reati identici e poi condannato, via definitiva, a due anni. I fatti erano stati compiuti in Umbria, in un contesto simile. A Roma, località scelta per la sua "seconda vita", è andato in scena quindi un film già visto. Con l'attenzione che il tema richiede, gli agenti della squadra mobile hanno ricostruito il quadro accusatorio, riscontrando però un ostacolo nella ritrosia dei giovani atleti ad esporsi e raccontare. Solo uno tra loro ha parlato e raccontato tutto, ricostruendo per filo e per segno quanto accaduto e la condotta di Traino. Chi indaga però non esclude possano esserci state altre vittime.

Il garante per l'infanzia e l'adolescenza

In una nota l'autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, Carla Garlatti ha commentato: "Quanto accaduto impone la necessità di intervenire contro gli abusi sui minorenni in ambito sportivo e, più in generale, contro le violenze a opera di adulti che lavorano o svolgono attività a diretto contatto con bambini e ragazzi".

"Serve da parte di istituzioni, federazioni e società sportive una formazione specifica, finalizzata a mettere in grado tecnici e altre figure di riconoscere atteggiamenti ambigui e inopportuni e a segnalarli alle autorità. Bene le policy adottate da molte federazioni, ma non bastano se non si dà loro seguito- prosegue Garlatti- Vanno inoltre sensibilizzati tutti gli adulti di riferimento perché facciano da 'sentinelle' contro gli abusi. Gli stessi ragazzi devono essere incoraggiati a confidarsi con qualcuno di cui abbiano fiducia".

"Infine, è necessario che vengano effettivamente svolti controlli preventivi su chi ha compiti educativi e di vigilanza sui minorenni. Ricordo che il codice penale vieta l'assunzione o l'attribuzione di incarichi nelle scuole e strutture pubbliche o private frequentate da minori, a persone che siano state condannate per reati di violenza sessuale nei confronti dei minorenni". Il tema degli abusi in ambito sportivo vede l'Autorità garante impegnata da tempo in attività di formazione, svolte in collaborazione con la Scuola dello Sport e con il Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio".

"È importante che chi subisce una qualsiasi forma di violenza o ne è spettatore- conclude Garlatti- venga incoraggiato a parlare. Questo vale anche per gli abusi e i maltrattamenti di tipo psicologico, che sono comunque in grado di compromettere il benessere dei minorenni e di incidere sulla loro crescita, come accaduto nel caso dell'allenatore". 
 

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