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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Metro B, si stacca la porta di un treno: "Io colpito, ho visto la morte in faccia"

Il racconto del 23enne Pierangelo, ferito nell'incidente sulla metro B: "Vivo grazie a quattro signore che mi hanno sorretto". Paola, una testimone: "Un boato, sembrava un attentato"

"Ho visto la morte in faccia e se sono qui a raccontare quanto accaduto è solo grazie a quattro signore che mi hanno tenuto, evitando che finissi sui binari. Un miracolo". Pierangelo, studente di 23 anni, è ancora sotto choc. È lui uno dei feriti, definito da Atac "contuso" in un "piccolo incoveniente", ovvero una porta staccatasi da un treno in corsa.

È sul letto del Fatebenefratelli a Trastevere quando riusciamo a raggiungerlo telefonicamente. Vuole parlare perché "è giusto che si sappia quello che è accaduto", spiega. La sua fidanzata ha postato la foto su twitter, criticando proprio la comunicazione di Atac che ha parlato di piccolo inconveniente. 

Una porta staccatasi da un treno in corsa: tanto quanto basta per rilanciare l'immagine di un servizio che cade letteralmente a pezzi. E il racconto di Pierangelo restituisce plasticamente proprio quest'immagine. "Mi trovavo a Circo Massimo e da 15 minuti non passavano treni", racconta. "Ne è passato uno, ma era diretto al deposito. Dopo qualche minuto ne è arrivato un altro ovviamente pieno all'inverosimile". Il 23enne studente, con sorprendente lucidità, ricostruisce gli attimi che hanno preceduto l'incidente. "Sono riuscito a salire insieme ad un altro ragazzo. Stavamo dentro come sardine, pigiati l'uno sull'altro. Il convoglio è partito, ma procedeva lentamente. Ad un certo punto si è sentito un rumore metallico e all'improvviso mi sono ritrovato con la testa fuori dal vagone". 

"Un vero e proprio boato", aggiunge la signora Paola di Ostia che viaggiava anche lei, alle 14.50, sul treno dell'incidente. "Ho pensato subito ad un attentato" ha detto, "ma poi ho realizzato quanto stava accadendo quando ho sentito il forte vento entrare nel treno e un ragazzo risucchiato fuori, verso le pareti della galleria".

Pierangelo ricorda "l'immagine dei vagoni" che lui vedeva dall'esterno. "La porta staccata è finita prima contro il muro, poi rimbalzando è finita sulla mia testa e poi sui binari", continua. "Ad evitare che cadessi quattro signore che nel panico generale mi hanno sorretto fino a quando non siamo arrivati a Piramide, per fortuna ad andatura lenta".

Una situazione assurda, riassunta da Atac con "inconveniente tecnico". "Come fa Atac ad usare quelle parole?", aggiunge ancora Paola. "Con chi hanno parlato? Il ragazzo è in ospedale ha contusioni anche ad un fianco gli hanno messo il collarino. Minimizzare scrivendo che c'è stato un piccolo inconveniente lo trovo semplicemente assurdo". 

"A Piramide poi", si sfoga ancora Paola, "il personale Atac è stato assolutamente inadeguato e incapace di fornire un'assistenza minima dopo quello che era accaduto. Per fortuna sono stata con lui fino all'arrivo dell'ambulanza. L'unico dipendente della metro ha detto che non era di competenza sua e dovevamo aspettare davanti al gabbiotto. Per fortuna ci ha aiutato un macchinista del treno per Ostia dopo aver visto il ragazzo sempre più dolorante".

Pierangelo è stato portato in ospedale con un'ambulanza. "Ho fatto la tac. Per fortuna non ci sono complicazioni. Spero di essere dimesso quanto prima. Ho visto la morte in faccia e spero che una cosa del genere non accada mai più a nessuno".

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