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Cronaca

Anziana cade e muore in ospedale: la Procura apre un'inchiesta per omicidio colposo

I fatti sono avvenuti all'ospedale Sant'Eugenio. Diversa la versione dell'Asl 2

È scivolata in bagno, ha battuto la testa e poche ore dopo è morta a causa di un’emorragia cerebrale. A riportare la notizia è oggi il Corriere della Sera. Una fine tragica quella di Giulia Riondino, la donna anziana di 72 anni ricoverata al pronto soccorso dell’Ospedale Sant’Euegnio dalla mattina causa di forti dolori all’addome. Dopo aver trascorso diverse ore in barella, senza aver avuto l’inserimento del catetere, la donna ha avvertito la necessità di andare al bagno. Sulla morte di Giulia Riondino (avvenuta presso l’ospedale San Camillo dove è stata trasferita dopo la caduta per l’intervento di  neurochirurgia urgente) la Procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo: secondo i familiari della vittima alla donna non sarebbe stato inserito il catetere perché assente l’urologo in struttura.  

La Regione Lazio chiede un audit clinico

Per fare chiarezza sulla vicenda la Regione Lazio ha chiesto un audit clinico alla Asl Roma2 e intanto ha fatto sapere: “Dalle prime verifiche tuttavia la dinamica dell'accaduto risulterebbe ampiamente difforme da quanto rappresentato per mezzo stampa. La Direzione della Asl ha avviato tutte le verifiche del caso ed entro 48 ore consegnerà una relazione dettagliata. Ai famigliari e parenti della signora vanno le più sentite condoglianze''.

Asl: “La valutazione dell’urologo era programmata per il giorno successivo”

L’azienda sanitaria locale ha dichiarato che i fatti si sono svolti diversamente da come sono stati raccontati dagli organi di stampa ha sviscerato la storia delle ultime ore di vita di Giulia Riodino: “La permanenza in Pronto Soccorso è stata predisposta dai medici allo scopo di garantire l’osservazione clinica del caso, il controllo della sintomatologia dolorosa e la gestione terapeutica, in previsione della valutazione clinica e procedurale dell'urologo, programmata per il giorno successivo e non urgente". Ancora, "non è stata data alcuna indicazione al posizionamento del catetere vescicale poiché non indicata né opportuna in paziente pienamente autonoma e in assenza di qualunque motivazione clinica che rendesse necessaria la prescrizione di una limitazione alla deambulazione autonoma”. Infine: “La paziente è stata continuamente e pienamente sorvegliata dal personale in turno che ha più volte interagito con essa, confermandone la piena autonomia, sorvegliandola quando si recava in bagno, come ben precisato nella documentazione agli atti”

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