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Cronaca

Scontri: il figlio "con l'appartamento a Monte Mario" risponde al padre

All'Huffington Post, una lettera del giovane arrestato durante gli scontri in risposta alle accuse del padre: "Parla di educazione, ma da lui ho subito violenze fisiche e verbali"

"Dovevano tenerlo dentro più a lungo": questa frase di suo padre deve avere fatto particolarmente male a Christopher Chiesa, uno dei giovani fermati il 14 novembre scorso per gli scontri di piazza avvenuti a Roma. Il padre, allora, aveva scelto le colonne de "Il Giornale" per esprimere la sua contrarietà nei confronti della scelta del Gip di lasciare libero il figlio: oggi Christopher ha risposto tramite una lettera all'"Huffington Post", rispondendo a tono al genitore.

"Mio padre dice che sono un terrorista, un bamboccione viziato perché paga i 650 euro di affitto per il monolocale in cui abito. È semplicemente il contributo dovuto alle spese per il mio mantenimento", ha scritto il giovane all'Huffington Post, in riferimento ai costi dell'abitazione in cui alloggia, pagata dal padre. Padre che su questo argomento aveva messo in relazione la militanza del figlio proprio con quel monolocale: "Fa il comunista ma poi a Roma ha casa, a mie spese, a Monte Mario, mica a Centocelle“.

Ma Christopher ha voluto ribadire anche altri aspetti della vicenda dal suo punto di vista: "Quando ero ancora in prigione mi ha lasciato un messaggio su Facebook che iniziava così: 'Sei un pezzo di merda'. Negli stessi giorni minacciava mia madre per telefono farneticando che sarebbe venuto a Roma per fare del male a lei, a mio nonno e tutta la mia famiglia". Un tipo di violenza che Christopher rilancia poco prima: "Lui oggi si permette di parlare di educazione, di violenza e non violenza. Lui che quando da bambino andavo a trovarlo a Cuneo mi faceva passare le giornate da solo in casa. Lui che poi mi riempiva di minacce e di insulti per me, mia madre e tutta la mia famiglia. Lui da cui ho subito per anni violenze fisiche e verbali, ancora ricordo il dolore della sua cintura ogni volta che facevo qualcosa che lui riteneva sbagliato".

Insomma, non proprio un bel quadro di famiglia, che lo stesso Christopher sposta poi sull'ambito mediatico e sul "presenzialismo" paterno: "Non so perché mio padre stia saltellando come una soubrette in ogni trasmissione televisiva in cui viene chiamato. Forse per il suo bisogno ossessivo di essere sempre al centro dell’attenzione, forse per altri problemi di equilibrio psicologico molto più complessi oppure, come dice qualche mio amico, solo per fare pubblicità al suo ristorante in crisi".

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