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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Federica, bullizzata sulla chat di Whatsapp di classe: l'incubo di una ragazza al primo anno di liceo

Il Questore di Roma ha adottato un provvedimento di ammonimento nei confronti di un giovane

Un incubo che Federica - nome di fantasia - ha vissuto dentro e fuori i banchi di scuola. Per mesi è stata bullizzata da un compagno di classe che non perdeva mai occasioni per umiliarla pubblicamente, anche facendo del body shaming. Insulti sull'aspetto fisico che Federica ha dovuto incassare nonostante in tutti modi avesse cercato un canale comunicativo con quel ragazzo, aiutandolo anche nei compiti e nelle interrogazioni. 

Eppure non è bastato. Così come non sono serviti anche gli avvertimenti di un'altra compagna di classe che aveva preso le difese di Federica, intimandole di farlo smettere. A mettere un freno agli attacchi di cyberbullismo dello studente ci ha pensato il questore di Roma, allertato dal coraggio di Federica e dalla madre della vittima. 

La ragazza, avvertendo un forte senso di disagio e di malessere psicofisico, ha anche chiesto alla madre di cambiare scuola, trovando solo recentemente il coraggio di spiegarle i motivi. La mamma della vittima, preoccupata per lo stato di profondo sconforto in cui era caduta la figlia a causa dei comportamenti vessatori del suo compagno, oltre a informare il dirigente scolastico, si è recata presso il commissariato Celio della polizia di Stato, dove ha presentato istanza di ammonimento, producendo i messaggi denigratori.

Il personale della divisione anticrimine ha quindi valutato attentamente la documentazione prodotta e, considerando esistenti gli elementi per l'adozione di un ammonimento per cyberbullismo, ha adottato il provvedimento poi sottoposto al vaglio e alla firma del Questore di Roma. L'ammonimento in questione, introdotto dal legislatore come strumento di dissuasione e recupero dei 'bulli', è stato poi notificato al ragazzo.

Lo studente minorenne, convocato negli uffici di polizia insieme alla madre, è stato invitato a riflettere sulla gravità della sua condotta, a cancellare riproduzioni e commenti relativi alla minore dal proprio telefonino e da qualsiasi altra memoria, in archivio e dai social network, e a non pubblicare nulla che la riguardi senza il suo espresso consenso.

Con l'assenso del genitore, il ragazzo ha anche aderito al protocollo Zeus, che gli consentirà di accedere gratuitamente a un ciclo di colloqui, a cura dell'equipe di professionisti del Cipm Lazio, nell'ambito del quale "avrà la possibilità di riflettere e ricostruire, sul piano emotivo e cognitivo, le vicende che lo hanno condotto a porre in essere i comportamenti prevaricatori e, quindi, a comprenderne il disvalore sociale e la loro lesività", ha spiegato la Questura di Roma.

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