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Cronaca

Operazione Stanley, da consumatori a spacciatori: cocaina rivenduta per pagarsi il vizio

Le indagini durate due anni chiuse dagli uomini della Polizia Locale e della Polizia di Stato

Prima gli arresti per usura, poi le investigazioni sui contatti degli arrestati. Da qui le indagini su un primo spacciatore, poi su un secondo collegato al primo, sino ad arrestare sei pusher ognuno dei quali aveva allestito un proprio giro di clienti in diversi quartieri della Capitale. Pesci piccoli che cedevano le singole dosi di cocaina e spacciatori medio grandi che rifornivano quantità più cospicue di hashish e marijuana. A legare i sei arresti il consumo di droga, con gli arrestati che al fine di pagarsi il vizio avevano creato un loro piccolo e medio giro di clienti. 

Una indagine durata quasi due anni che ha portato a sei arresti, con il sequestro di dosi singole ed all'ingrosso di cocaina, hashish e marijuana. Sono alcuni degli aspetti che hanno portato la Polizia di Stato e la Polizia Locale a chiudere con l'emissione di sei ordinanze di custodia cautelare in carcere ed ai domiciliari l'indagine denominata Stanley. 

Investigazioni che partendo da un giro di usura a Montesacro hanno permesso agli investigatori di sgominare diverse reti di spaccio al dettaglio ed all'ingrosso di sostanze stupefacenti nei quartieri di Casalotti, Primavalle, Portuense, Aurelio, San Basilio e Fiumicino. Il blitz alle prime luci di martedì 6 ottobre con arresti e perquisizioni. 

Le indagini, coordinate dal pool reati gravi contro il patrimonio della Procura di Roma, diretto dal Procuratore Aggiunto dottoressa Lucia Lotti, prendono corpo nel corso di alcuni arresti eseguiti dagli agenti del commissariato Fidene Serpentara della Polizia di Stato e della Polizia Roma Capitale del III Gruppo Nomentano. Una indagine che ha visto mettere in atto innumerevoli servizi di Polizia Giudiziaria, con un costante e proficuo raccordo investigativo, sotto l'egida della locale Squadra Mobile.

VIDEO | Blitz all'alba: perquisizioni e arresti a Roma e provincia  

Analizzando le utenze degli arrestati gli investigatori hanno fatto emergere un secondo filone d'indagine che ha permesso di risalire ai 6 arrestati di oggi. Appostamenti, intercettazioni ambientali, visione delle telecamare di sicurezza posizionate in città. Così gli investigatori sono risaliti dai pesci piccoli a quelli più importanti, sino ad arrivare ai corrieri che fornivano cospicue quantità di sostanza stupefacente che il medio spacciatore di zona rivendeva a sua volta ai piccoli pusher al fine di pagarsi il consumo di droga e saldare i propri "buffi". 

Consumatori che, al fine di ripagarsi il vizio sempre più ingovernabile, creavano a loro volta un loro giro di spaccio fornendo di "botta", "fumo" ed "erba" i consumatori delle varie zone dove gli investigatori hanno poi scoperchiato il giro di spaccio. 

Diverse le modalità con le quali la sostanza stupefacente veniva ceduta "dai pezzi" da acquistare in strada nei pressi di alcuni locali commerciali dove il passa mano poteva sembrare meno evidente, ai "pacchi" più grandi da farsi recapitare in casa, con alcuni pusher che, previo pagamento con bonifici, lasciavano direttamente le dosi di cocaina nella buca delle lettere dell'acquirente. 

Sei gli arrestati, cinque romani ed un cittadino marocchino. Nello specifico, nell'arco temporale dell'intera indagine, sono stati effettuati nei confronti degli indagati, sia italiani che stranieri, numerosi riscontri probatori che hanno permesso di sequestrare ingenti quantitativi di droga: 255 grammi di cocaina, 6,1 chili di marijuana, 370 grammi di hashish e 1200 euro in contanti. 

Operazione Stanley

Tra i principali riscontri investigativi si riassumono i seguenti: un italiano con precedenti di polizia per reati specifici veniva tratto in arresto per spaccio e detenzione di cocaina per un peso lordo di 7 grammi suddivisi in dosi. Successivamente veniva arrestato per detenzione un corriere, utilizzato dagli indagati poiché beccato con 3 chili di marijuana. Un cittadino straniero, a seguito di perquisizione eseguita sulla propria autovettura, è stato trovato in possesso di 235 grammi di cocaina debitamente occultata in uno scomparto creato ad hoc all'interno del veicolo e tratto in arresto. Uno degli indagati invece è stato arrestato sempre per lo stesso reato: trovato con 3 chili di marijuana, suddivisa in tre involucri in plastica trasparente nonché diverso materiale utile per la coltivazione com lampade, aeratori, timer e fertilizzanti. Un altro bersaglio investigativo è stato arrestato perché “pizzicato” con 13 grammi di cocaina e 5 grammi di hashish. Da ultimo è stato arrestato un italiano perché colto in flagranza di reato: trovato con 60 grammi di hashish e 3 di marijuana. 

A conclusione dell'indagine, Il GIP della locale Procura della Repubblica, su richiesta del Pubblico Ministero ha emesso 6 misure cautelari di cui 3 in carcere e 3 agli arresti domiciliari nei confronti degli indagati. 
 

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