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Smartworking, nel pubblico salta la soglia del 50%: i dipendenti capitolini tornano in ufficio

Progressivo rientro in presenza per i dipendenti del Comune: previsti ingressi e orari scaglionati, utenti su appuntamento. E per chi resta a casa lavoro di back office con performance individuale e attività svolta "da rendicontare", quindi sottoposta a verifica

Le regole del lavoro agile nel pubblico sono state riscritte. ll decreto proroghe, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 29 aprile, ha cancellato a partire da maggio la soglia minima del 50% in smart working. Così anche i dipendenti capitolini tornano in ufficio

Cambiano le regole dello smartworking: i dipendenti capitolini tornano in ufficio

La riorganizzazione dopo oltre un anno di lavoro agile è già partita con un processo di graduale rientro in presenza “teso ad assicurare la regolarità, continuità ed efficienza nell’erogazione dei servizi, in osservanza dei tempi previsti dalla normativa vigente, sempre nel rispetto delle regole di prevenzione anti-contagio e di tutela della salute dei lavoratori” - scrivono il Direttore Generale, Gabriella Acerbi, e il Direttore del Dipartimento Organizzazione e Risorse Umane, Angelo Ottavianelli. Continuano a trovare tuttavia applicazione le disposizioni di tutela ad oggi vigenti nei confronti della categoria dei cosiddetti “lavoratori fragili”, ossia dipendenti in possesso di certificazione rilasciata dai competenti organi medico-legali che attesti una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, inclusi i lavoratori in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità della 104. 

Roma Capitale: lavoro agile al 15%

La misura governativa non si limita a intervenire sulle regole straordinarie applicate durante la pandemia ma anche sul nuovo sistema organizzativo a regime, quello dei Pola (Piani organizzativi del lavoro agile) appunto, introdotto lo scorso anno: per le attività che si possono condurre con modalità agili le norme sui Pola prevedevano che i dipendenti si potessero avvalere dello smart working "almeno per il 60%" nell'ambito dei piani organizzativi e per minimo "il 30%" in caso di mancata adozione dei Pola. Ora la percentuale del 60% sparisce e il minimo passa dal 30% al 15%.

“A tal fine si evidenzia che il percorso intrapreso da Roma Capitale per rendere strutturale il lavoro agile anche oltre l’emergenza sanitaria, trova significativo riscontro nel mantenere già oggi al personale un giorno a settimana di lavoro agile, rispettando in tal modo ampiamente la misura minima del 15% prevista dalla legge, salvo diverse esigenze di riduzione, ovvero, - si legge nella nota inviata ai Direttori - possibilità di ampliamento per quei settori in cui lo smart working, assicura comunque la regolarità, la continuità, la tempestività e l’efficienza dei servizi”. 

Per i dipendenti del Comune ingressi scaglionati, utenti su appuntamento

Con il ritorno in presenza negli uffici dei dipendenti capitolini necessaria la stretta osservanza di tutte le misure vigenti per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19. “In particolare, tenuto conto della prescritta necessità di contingentare l’accesso agli spazi comuni, per garantire il mantenimento della distanza di sicurezza di un metro tra le persone che li occupano, è consentito il ricorso programmato alla flessibilità degli orari di ingresso e uscita dei dipendenti prevista dalla vigente contrattazione, assumendo specifici atti di organizzazione degli uffici, fermo restando i modelli di articolazione oraria giornaliera contemplati all’interno della macrostruttura Capitolina”. Analogamente, le Strutture preposte all’erogazione dei servizi al pubblico potranno scaglionare l’accesso dell’utenza, privilegiando modalità di interlocuzione programmata,  dunque prenotazioni e appuntamenti.

Smartworking: da casa lavoro di back office "da rendicontare"

In ottica di efficienza della macchina amministrativa nei giorni di lavoro da remoto, è raccomandata la preventiva assegnazione al personale di compiti ed obiettivi di back office, come la redazione di lettere e documenti, la predisposizione di provvedimenti, l’effettuazione di analisi di mercato, le verifiche normative e giurisprudenziali funzionali all’attività istituzionale “da rendicontare ai fini della verifica dell’attività svolta e della performance individuale”. 
 

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