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Saldi invernali, tra i romani cresce l’attesa ma diminuisce il budget

La spesa media è in calo per il 13,4% del campione di cittadini intervistato da Confcommercio: la maggioranza avrà un budget massimo compreso entro i 300 euro, con una spesa media pari a 167 euro

I romani attendono con ansia i saldi invernali dopo un anno costellato di ristrettezze economiche dovute all’aumento dell’inflazione e dei prezzi dell’energia. Quest’anno però la spesa per lo shopping, pur scontato, sarà inevitabilmente inferiore agli anni scorsi. 

È quanto emerge da uno studio che la Confcommercio ha commissionato a Format Research, secondo cui la spesa media per i saldi invernali 2023 è in calo per il 13,4% del campione di romani intervistato: la maggioranza avrà un budget massimo compreso entro i 300 euro, con una spesa media pari a 167 euro.

“Nonostante il Black Friday e le innumerevoli iniziative promozionali disseminate nel corso dell'anno continuano i romano continuano ad avere una notevole fiducia per gli sconti di iniziò anno - ha fatto notare Romolo Guasco, direttore di Confcommercio Roma - la fase di incertezza economica che stiamo attraversando pesa senza dubbio sulle intenzioni per gli acquisti”.

Solo il 26,7% dei romani spenderà più dello scorso anno nei saldi

Stando ai dati elaborati da Format Research, solo il 26,7 % dei romani spenderà di più rispetto al gennaio 2022, anche se il 69% ha confermato di avere in programma di effettuare acquisti durante i saldi invernali. Nella maggioranza dei casi sono donne e giovani fino a 44 anni. Oltre il 60% di chi ha risposto che non farà spese nei saldi ha chiarito che non lo farà per risparmiare alla luce della situazione economica incerta, mentre un terzo ha dichiarato che preferisce acquistare online. 

Capi di abbigliamento (94,1%) e le calzature (86,6%) sono in cima alle preferenze espresse dai consumatori rispetto agli articoli che intendono acquistare, e il 44,6% del campione intervistato ha ammesso che attende i saldi invernali proprio per acquistare articoli ai quali sta pensando da tempo. Oltre la metà di coloro che faranno acquisti in occasione dei prossimi saldi invernali si recherà presso i negozi di fiducia. Segue il canale online con il 39,2% delle preferenze. Il 68% di coloro che hanno acquistato a saldo in passato dichiara, infine, di sentirsi tutelato quando acquista a saldo.

Imprese in affanno: “Necessaria una web tax per limitare la concorrenza dell’e-commerce”

La minore capacità di spesa si riflette inevitabilmente sulle imprese, che continuano a registrare un sensibile calo del fatturato: aumentano nel 2022 le imprese del commercio al dettaglio non alimentare che hanno visto diminuire i propri ricavi rispetto all'anno precedente. Da qui la richiesta di Confcommercio di adottare misure urgenti da parte delle istituzioni per aiutare il settore, prime tra tutti l’istituzione di una “web tax” per limitare la concorrenza dei colossi dell’e-commerce e la riduzione del caro energia. 

Entrando nel dettaglio dello studio, più di sei imprese su dieci hanno fatto ricorso nell'ultimo anno a campagne social (64,7%) per cercare di incentivare i clienti a fare acquisti, e oltre il 58% delle imprese ritiene che il numero dei clienti che entreranno in negozio ai saldi non sarà molto diverso da quello dello scorso anno. È di poco superiore al 10% la quota delle imprese che prevede un aumento delle visite. 

La riduzione dei consumi dovuta al clima di incertezza e il timore di non trovare gli articoli nei negozi sono i motivi addotti dalle imprese che prevedono una riduzione delle visite in negozio. Oltre l'82% delle imprese è d'accordo a mantenere una data unica per l'inizio dei saldi in tutta l'Italia. È pari al 58,4% la quota di imprese che venderanno a saldo con una percentuale di sconto fino al 30%. Per la metà delle imprese i saldi invernali 2023 incideranno meno del 10% sulle vendite annuali complessive; per il 36% potranno incidere tra il 10 e il 20%.

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