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Venerdì, 26 Aprile 2024
Tor Bella Monaca Torre Angela / Via Vico Viganò

Tor Bella Monaca: la “Bottega dei Sapori”, il trionfo delle specialità campane

Per vent'anni è stato un venditore 'porta a porta', poi, il 16 novembre, Vincenzo Balasco ha aperto insieme al figlio un negozio a via Viganò per vendere la mozzarella di bufala di Pignataro maggiore, i formaggi e il pane di Alife

Dal “porta a porta” alla “Bottega dei Sapori”: Vincenzo Balasco, 47 anni, è nato a Teano  e dal 1989 abita a Borghesiana. Un mese fa ha inaugurato un negozio di specialità campane a via Vico Viganò, Tor Bella Monaca. 20131206_120319-2

“Sono 25 anni che abito a Borghesiana – racconta Vincenzo –: prima facevo il magazziniere in un noto ingrosso della zona, sempre nel settore alimentare. Come secondo lavoro, invece, avevo un’attività di ‘porta a porta’: vendevo soprattutto mozzarelle e formaggi campani, salsicce e pane, in particolare nella zona di Torre Angela, Finocchio e Borghesiana. Ho svolto il ‘porta a porta’ per vent’anni, lavorando anche con i ristoranti. Mantengo ancora una collaborazione con il catering ‘Ville romane’. Poi ho deciso di intraprendere questa nuova avventura insieme a mio figlio. Le mie mozzarelle di bufala, che arrivano fresche il lunedì, mercoledì e venerdì, sono prodotte dall’Azienda ‘Antico Demanio’ di Pignataro Maggiore, Caserta. Ho un rapporto stretto con la mia terra d’origine: torno a Teano ogni settimana. Siamo una famiglia numerosa: sette fratelli maschi”. 

La Bottega dei Sapori

All’interno della “Bottega dei Sapori” si possono trovare mozzarelle di bufala, trecce, bocconcini, salumi, formaggi e caciocavallo di bufala, olio del frantoio di famiglia (di Venafro), pane e calzoni ripieni di Alife, salsicce fresche e secche, provolone del monaco, pasta Sidicina di Teano e, nel fine settimana, un trionfo di specialità dolciarie, come gli struffoli, la pastiera napoletana, le sfogliatelle e i panettoni di pasticceria. E ancora, vino sciolto delle Marche e di Gallicano, noci di Sorrento e castagne di Roccamonfina. Insomma, c’è l’imbarazzo della scelta.

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