rotate-mobile
San Lorenzo San Lorenzo / Via dei Volsci

Sgombero Esc, attivisti occupano il II municipio. Gerace: "Tronca li tuteli"

La protesta è nata in seguito alla richiesta di sgombero da parte del Campidoglio per effetto della delibera 140 sulla gestione del patrimonio capitolino. Il minisindaco: "Voteremo una memoria di giunta in difesa di queste realtà"

Hanno occupato la sede del II Municipio per chiedere al presidente Giuseppe Gerace e alla sua giunta di prendere posizione contro “sgomberi e la messa a bando degli spazi sociali del territorio”. E' la protesta messa in atto questa mattina da un gruppo di attivisti di Esc Atelier di via dei Volsci a San Lorenzo, uno degli spazi che ha ricevuto un'ordinanza di sgombero da parte dell'amministrazione capitolina come effetto della delibera 140 relativa al patrimonio comunale. “Chiediamo che si ponga fine alle minacce di sgombero, e che si avvii, anche in vista delle elezioni, una discussione programmatica sui modi possibili di uso collettivo del patrimonio pubblico”.

Una richiesta che ha dato subito i suoi frutti. In mattinata il minisindaco ha infatti incontrato una delegazione di attivisti.  Dal municipio fanno sapere che "si è avviata una interlocuzione positiva tra le parti e il Presidente Gerace ha dichiarato che, in occasione della prossima riunione di Giunta, verrà proposta e votata una Memoria che impegni il Commissario Tronca a tutelare realtà sociali autogestite, già assegnatarie di immobili di Roma Capitale in forza della delibera 26 del 1995, dal processo di alienazione del patrimonio capitolino previsto dalla delibera 88". Inoltre, continua la nota, "verrà studiata anche una presa di posizione formale specifica dei casi presenti nel territorio, come lo spazio Esc. Una richiesta, peraltro, già avanzata formalmente nei giorni scorsi da altri Presidenti di Municipio su situazioni analoghe".

Ecco la nota diffusa dagli attivisti di Esc. “Siamo studenti, migranti, precari. Siamo quelli che non hanno scelto, o non hanno avuto la possibilità, di fuggire da Roma, da questa città terribile e stanca, invivibile, impoverita, abbrutita, ostile. Sappiamo chi è stato a rendere così i nostri quartieri: una politica corrotta, inetta e incapace, dentro istituzioni monche, depotenziate e asservite a interessi economici incontrastati, predatori e mafiosi” scrivono in una nota. “Siamo quelli che hanno deciso di non arrendersi a questo deserto, ma di trasformarlo. Lo abbiamo fatto, lo facciamo tuttora, insieme a tanti altri, attraverso l'autogestione, i centri sociali, l'uso comune e collettivo di centinaia di spazi, pubblici e privati, abbandonati nella capitale”. 

Il dito è puntato contro una delibera che rappresenta “un attacco amministrativo senza precedenti”. Continua la nota: “È infatti attraverso una pioggia di ordinanze di sgombero, abbattutesi su centinaia di realtà romane, che si vorrebbe radere al suolo la ricchezza di decenni di storia dell'autogestione romana, soffocando gli unici luoghi della città in cui continuano a stringersi legami sociali degni. Paradossale, poi, è che l'attacco più violento sia quello contro chi ha avuto la forza e il coraggio, negli anni, di cercare legittimità anche giuridica, in forza di quegli atti come la Delibera 26 del 1995 che avevano avuto l'intelligenza di riconoscere l'autonomia e la rilevanza sociale di queste realtà”. Per martedì alle 17.30, nello spazio di via dei Volsci 159, è stata indetta un'assemblea pubblica.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sgombero Esc, attivisti occupano il II municipio. Gerace: "Tronca li tuteli"

RomaToday è in caricamento