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San Lorenzo San Lorenzo / Via dei Sabelli, 88

Campo Benedetto XV a San Lorenzo, Alfonsi (Pd): "Bene la richiesta di interesse storico-culturale"

La prima degli eletti del Pd in assemblea capitolina si schiera con il II Municipio: "No alla privatizzazione di uno dei pochi impianti del genere in città"

La riconversione del campo Benedetto XV a San Lorenzo "non s'ha da fare". Dopo l'allarme lanciato dall'Atletico San Lorenzo e raccolto dalla presidente del II Municipio Francesca Del Bello, anche la minisindaca uscente del I Municipio e prima degli eletti del Partito Democratico in assemblea capitolina, Sabrina Alfonsi, si esprime su quanto sta accadendo al centro sportivo di via dei Sabelli e ribadisce il "no" alla realizzazione di un parcheggio a raso, cinque campi da padel e un campo da calciotto al posto dell'attuale campo a 11. 

Alfonsi, infatti, plaude alla scelta dell'omologa e compagna di partito di chiedere al ministero dei Beni Culturali la dichiarazione di interesse storico-culturale per tutto il complesso immobiliare. "E' indispensabile intervenire in modo deciso - dichiara Alfonsi - per fermare una operazione che andrebbe a snaturare completamente la funzione sociale dell'attività sportiva dedicata ai più giovani che sta alla base del progetto originario. La riconversione del campo di calcio a 11, tra l'altro uno dei pochissimi impianti di questo tipo esistenti nella città consolidata, oltre a sacrificare gli spazi verdi interni al complesso, sancisce di fatto la totale privatizzazione dell'impianto, con sottrazione definitiva all'uso della collettività".

Una trasformazione che anche il comitato, le scuole e tutte le società sportive di San Lorenzo si augurano venga bloccata sul nascere per non gettare alle ortiche anni di attività, socializzazione, integrazione. "La dichiarazione di interesse storico culturale che il ministero decidesse eventualmente di adottare - conclude Alfonsi - sarebbe evidentemente solo il primo passo. Occorre lavorare ad una soluzione condivisa tra le Istituzioni, la proprietà e gli organismi gestori che garantisca la sostenibilità economica della gestione e il mantenimento della funzione sociale dell'impianto. Il lavoro che era già stato fatto per la riqualificazione di Campo Testaccio, poi saltato a causa della miopia del Campidoglio, dimostra che è possibile farlo e rappresenta un modello di sinergia tra pubblico e privato che può essere replicato".

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