Caso commessa picchiata: i negozi a rischio chiusura, in bilico 40 posti di lavoro
Il caso di Sara sollevato da Le Iene fa montare la protesta e domani il sit-in davanti al negozio. Qualcuno parla di 40 dipendenti licenziati. Quasi 8000 gli iscritti al gruppo su Facebook, il social network che il processo se lo sta facendo da solo
Il Social Network che il processo se lo fa da solo. Tanto che Tezenis, il marchio al centro del polverone sollevato da Le Iene, ha scelto proprio il canale informale (e abbastanza insolito) di Facebook per diffondere il suo comunicato. Sulla pagina ufficiale del negozio lo scorso 18 aprile si leggeva: “Cari Fans, Vi riscriviamo per ribadire la nostra posizione in merito alla vicenda in questione. Come sapete, si tratta di un negozio in affiliazione, quindi una realtà distaccata dal nostro controllo diretto. Tezenis è ben altro e non approva in nessun modo comportamenti e azioni denunciate. Sono in corso da parte nostra gli accertamenti per far luce sulla vicenda, a cui seguirà la decisione opportuna”. Il giorno dopo arriva la sentenza fai da te del negozio: “Calzedonia SPA comunica di aver risolto con effetto immediato tutti i suoi contratti con la Emilio Srl. Conseguentemente viene sospesa alla stessa qualsiasi fornitura di beni e servizi”.
Dalle testimonianze di molti utenti si apprende che il punto vendita del centro commerciale è chiuso da ieri, e che quasi certamente lo sarà anche domani; sembrerebbe che ad essere chiusi siano anche gli altri punti vendita facenti capo a V.E. sparsi a Roma e provincia. Gli organizzatori del sit-in previsto per domani, però, non mollano la presa e fanno sapere: “Il Tezenis a Porta di Roma è stato chiuso tutto il giorno, nessuna commessa è stata licenziata ma sono state messe in mobilità e il negozio sarà sotto la gestione diretta di Calzedonia, in attesa di conferme vere e proprie questa è la situazione attuale”.
E fra i commenti degli utenti si ritrova una considerazione: “la cosa triste è che in questo paese ormai le denunce non le facciamo più alla Polizia o ai Carabinieri, ma alle Jene o a Striscia la Notizia...”.