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Quarticciolo Alessandrino / Piazza del Quarticciolo

Il Quarticciolo bussa alla porta delle istituzioni: "Ecco i problemi del quartiere, le nostre vite contano"

Il comitato dei residenti si è presentato questa mattina nella sede di via Perlasca con una lettera aperta all’amministrazione, elencando tutti i diritti negati e quelli su cui la Giunta deve ripartire

Il Quarticciolo, borgata ai margini del Municipio V, chiede di non essere lasciato indietro. Per questo i residenti del quartiere si sono presentati stamattina nell’aula consiliare di via Perlasca, alla presenza della giunta, affinché le loro istanze siano prese sul serio e inserite tra le linee programmatiche su cui il Municipio dovrà impegnarsi nei prossimi mesi.

Di difficoltà il Quarticciolo ne vive parecchie, tra mancanza di servizi di prossimità e di adeguate politiche di welfare, ma gli abitanti le hanno volute ricordare attraverso una lunga lettera, letta questa mattina in Assemblea municipale. “Negli ultimi anni abbiamo dato vita a un doposcuola e a una palestra popolare – hanno spiegato i portavoce del Comitato del Quarticciolo - Abbiamo costruito una Casa di quartiere che ospita all’interno uno sportello informativo, le nostre assemblee settimanali, le attività di volontariato e ricreative. Dopo anni di lavoro comunitario per ricostruire la partecipazione politica, tanto ancora deve essere conquistato per rendere vivibile il luogo in cui abitiamo”. L’azione delle istituzioni del territorio, si esplica in misure repressive e non di prevenzione, come spiegano i residenti via lettera aperta. “La presenza delle istituzioni si manifestava e si manifesta esclusivamente in termini violenti e di ordine pubblico, nonostante la mancanza di servizi essenziali, di politiche abitative e sociali all'altezza dei bisogni delle persone. La stigmatizzazione costante di chi abita al Quarticciolo ci ha convinti di essere abitanti di serie b destinatari di diritti di serie b”.

Dispersione scolastica e mancanza di politiche attive

Uno dei problemi maggiori vissuti al Quarticciolo riguarda l’elevato numero di adolescenti vittima di dispersione scolastica, uno dei territori che più soffre questo fenomeno a Roma e che contribuisce a lasciare le nuove generazioni ai margini, del territorio ma soprattutto della vita civile. Per questo gli abitanti chiedono di “Potere sostenere un'educazione di qualità, equa e inclusiva; per permettere l'accesso all'istruzione a tutte e tutti; per garantire l'accesso allo sport e al welfare – spiegano - Vogliamo che si instauri un tavolo con tutti i soggetti coinvolti per il contrasto alla dispersione scolastica e alla povertà educativa che affligge il nostro quartiere per arrivare a un protocollo di intesa”.

I comitati spontanei si sono occupati in questi anni anche di organizzare dei doposcuola pomeridiani per poter venire incontro alle esigenze dei ragazzi. “Come doposcuola, vogliamo essere riconosciuti come interlocutori indispensabili per portare avanti il lavoro intrapreso con la comunità educante, nata per sopperire alle problematiche sopra descritte. Vogliamo che vengano ripresi e terminati i lavori per l'asilo comunale di via Locorotondo”, per cui, spiega Alessia Pontoriero, portavoce del Comitato, erano state sbloccate delle risorse significative dalle precedenti amministrazioni.

“Erano state stanziate risorse che dovranno essere recuperate – ha spiegato – La dispersione scolastica affligge soprattutto i ragazzi delle medie, una situazione che è strettamente connessa alle strutture scolastiche sovraffollate e i cui spazi non sono più adatti, soprattutto causa Covid, anche gli insegnanti sono carichi di lavoro e non riescono a seguire adeguatamente i ragazzi. Inoltre – prosegue - Ci sono problemi di accesso alle pratiche per consentire alle famiglie di accedere a misure di welfare come i bonus scolastici, per ottenere il rilascio dei certificati per i disturbi dell’apprendimento. Una difficoltà che coinvolge soprattutto chi non ha una residenza fissa, perché se i servizi anagrafici non accolgono la richiesta dei residenti, i figli non possono accedere nemmeno agli asili nido o alle mense scolastiche”.

Pochi spazi di aggregazione e aree verdi

Per quanto il quartiere poggi sull’aiuto dei Comitati, anche gli spazi in cui confrontarsi sono carenti. “Non vogliamo solo che vengano implementati i servizi, vogliamo anche che vengano curate le aree verdi, gli spazi pubblici, gli impianti sportivi e le strutture in costruzione e mai terminate – lamentano i residenti - Vogliamo che il municipio si faccia carico dei problemi quotidiani che vivono i bambini e le bambine della borgata, costretti/e a vivere in un quartiere privo di servizi educativi per la prima infanzia, di un nido e di risorse per la crescita culturale”.

Ammesso e concesso che gli impianti sportivi esistano, per il Quarticciolo sono comunque fuori portata per le famiglie in difficoltà economiche. “Vogliamo strutture pubbliche, garantendone la gratuità e il libero accesso. In particolare, chiediamo che venga ripristinata la piscina comunale del Quarticciolo e il campo sportivo in stato di deterioramento a causa di anni di abbandono”.

La vivibilità del quartiere è discutibile anche nei servizi minimi, come l’illuminazione pubblica e le fontane.  “In particolare, chiediamo l'illuminazione del parco Modesto di Veglia in via Ugento e la costruzione di un'area cani adeguatamente recintata e illuminata”, tuonano i residenti in Municipio V.

VIDEO | Alla scoperta del Quarticciolo, storica borgata "resistente"

Carenza di servizi di prossimità

“Vogliamo che si instauri un tavolo con tuttƏ i soggetti ed enti coinvolti per la riorganizzazione dell'anagrafe e il superamento de facto dell'art.5 della legge Renzi-Lupi, come è avvenuto nel Comune di Napoli e di Palermo)”, spiegano gli abitanti del Quarticcioli, riferendosi alla legge che impone misure urgenti sull’emergenza abitativa, riconoscendo appunto la residenza come un diritto per le tante famiglie senza una fissa dimora al Quarticciolo.

“Vogliamo che vengano sbloccati i progetti esistenti di autorecupero degli immobili di proprietà comunale presenti nel municipio e avviati di nuovi – prosegue la lettera - Vogliamo che la casa sia un diritto e un bene necessario per uscire dalla violenza domestica, per superare il sovraffollamento e per consentire ai bambini e ai giovani di giocare e studiare in spazi adeguati”.

Senza una residenza legalmente riconosciuta, molti abitanti non possono usufruire dei diritti inalienabili come, “i servizi sociali e strutture sanitarie attualmente assenti – spiega Alessia Pontoriero – Oggi al Quarticciolo esiste un solo medico di base e un consultorio familiare che segue tutti sul territorio, sarebbe opportuno avere almeno un presidio Asl che aiuti nei servizi di base e smisti i pazienti negli ambulatori di competenza. Le asl più vicine sono a Centocelle o a Largo Preneste, a km di distanza dal quartiere”.

“Noi abbiamo avviato questo percorso nel nostro quartiere, le istituzioni qui presenti saranno in grado di mettersi dalla parte degli abitantƏ o preferiranno speculatori, arrivisti e predatori del territorio e delle nostre esistenze?”, concludono i residenti a cui la Giunta ha promesso, dopo la manifestazione di questa mattina, di inserire le istanze del Quarticciolo nelle linee programmatiche.

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