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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Tevere, altro che fiume più pulito del mondo: è minacciato da ammoniaca e batteri fecali

Pubblicati i risultati del monitoraggio finanziato dalla fondazione Charlemagne. Coordinamento romano acqua pubblica: "È come se il fiume, arrivando pulito in città, raggiunto l’Aniene iniziasse a peggiorare"

Il Tevere non gode di buona salute. Almeno nel tratto urbano. E’ questo quanto emerge dal report “Giù dal Tevere” frutto d’un anno di monitoraggi eseguiti lungo otto punti dell’asta fluviale.

Le sostanze trovate

Le analisi, condotte dall’associazione A Sud e dal coordinamento romano acqua pubblica, hanno evidenziato la presenta di alti valori di ammoniaca ed escheria coli, noto batterio fecale. Nel 79,8% dei campioni prelevati, l’escheria coli è sopra il limite che determina la balneazione dei corsi d’acqua. In alcune circostanze è stata anche rilevata  anche la presenza di glifosato. Si tratta del pesticida che era stato già trovato in occasione delle morie dei pesci. “Un ebicida che l’AIRC, la fondazione per la ricerca sul cancro – viene ricordato nel report – classifica come probabile cancerogeno”.

Sono state proprio le frequenti e mai del tutto chiarite morie di  cefali e barbi tiberini che hanno spinto l’associazione A Sud ed il coordinamento romano acqua pubblica, a volersi interessare delle condizioni di salute del Tevere. Con il progetto, finanziato dalla fondazione Charlemagne e condotto sotto il coordinamento scientifico dell’ecologa fluviale Bruna Gumiero, ha permesso di prelevare, mensilmente, dei campioni nel tratto di fiume che va dal potabilizzatore di Roma nord fino al depuratore di Roma sud, per rilevare la presenza di sostanze organiche e inorganiche.

I punti più inquinati

Secondo Bruna Gumiero, docente dell’Università di Bologna e ecologa fluviale “occorre continuare a monitorare il fiume non solo per individuare le cause delle morie di pesci, che ricordiamo sono episodi molto gravi e che non dovrebbero mai accadere in un fiume come il Tevere, ma anche al fine di individuare la localizzazione delle morie. Secondo le nostre analisi due sono risultati i punti più critici per quanto riguarda l’inquinamento organico: uno è il punto sul fiume Aniene, l’altro subito dopo il depuratore di Roma Sud.”

Non è il fiume più pulito

Il Tevere quindi, come la ricerca ha evidenziato “non è il fiume più pulito del mondo”, come sostenuto recentemente da Erasmo D’Angelis, segretario generale dell'autorità di bacino distrettuale dell'Appennino centrale”. Soprattutto non lo è nel tratto urbano cui il segretario generale faceva riferimento. Il progetto di citizen science RomaUp che ha investigato la presenza delle sostanze nei sei punti, ha infatti lasciato intendere il contrario. “È come se il fiume Tevere arrivasse pulito in città e una volta arrivata la confluenza con l’Aniene iniziasse a peggiorare – ha infatti commentato Paolo Carsetti, del coordinamento romano acqua pubblica -  Subito a valle del depuratore di Roma Sud poi, le condizioni peggiorano nuovamente”.

Nel 2022 indagini anche sull'Aniene

Per comprendere quale sia l’effettivo stato di salute del fiume, quindi, le analisi devono proseguire. “Proprio al fine di capire qual è il problema, come A Sud abbiamo deciso di continuare i monitoraggi sul fiume Tevere. In particolare il prossimo anno, inizieremo a monitorare anche il fiume Aniene con l’associazione Insieme per l’Aniene – ha commentato Laura Greco, presidente dell’associazione A Sud –proprio per capire qual è l’apporto del fiume Aniene sul Tevere. Il nostro obiettivo per il prossimo anno, in ultimo, è quello di costruire presidi di controllo permanente e stazioni di early warning organizzati dalla società civile, perché occorre capire cosa c’è che non va sul Tevere ma occorre farlo tutte e tutti insieme”. 

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