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Politica Malagrotta / Via del Casale Lumbroso, 200

Massimina, una strada rischia di "affondare" il parco acquatico Hydromania

Il tratto, oggetto di contenzioso, attraversa Hydromania che nel 2010 ha presentato progetto di viabilità alternativa

Scontri, proteste, incontri mancati. Il tutto per una strada che attraversa il parco acquatico Hydromania, che si trova a Massimina, Municipio XII, all’altezza di vicolo Casal Lumbroso. Il tratto in questione, negli ultimi anni, ha dato vita a un contenzioso tra la proprietà del parco, ovvero la società Arim, il consorzio Giardini del Pescaccio (dove ci sono 250 ville) e il Comune. La prima ha acquisito la struttura nel 2001 dal Tribunale fallimentare comprendente la striscia di terra oggetto del contendere. Il consorzio, da par sua, ha sempre sostenuto di aver ceduto in donazione la strada (nel 1994) al Comune. Strada che servirebbe per collegare le abitazioni con il Raccordo. E a dicembre è arrivato un atto di precetto, emanato dal Consorzio: Arim dovrebbe liberare la strada interna entro marzo, in caso contrario c’è il  serio rischio che arrivino le ruspe. Nel frattempo la società ha presentato ricorso in Cassazione e vuole chiedere la sospensiva dell’atto. Il braccio di ferro giudiziario è partito 15 anni fa, nel 2003: in primo grado la spuntò Arim, mentre in Appello la sentenza ha cambiato faccia. Nel mezzo la questione: chi è proprietario del terreno, Comune o Arim.

La viabilità alternativa

Una soluzione per sbrogliare la matassa esiste. Ed è la proposta della società Arim, che ha redatto un progetto di strada alternativa, un percorso che fiancheggerebbe il parco e che porterebbe da via Casal Lumbroso (quindi dalla viabilità pubblica di collegamento al Gra) alle villette del consorzio Giardini del Pescaccio. Il tratto ricade - per la parte compresa nel perimetro della convenzione Giardini del Pescaccio - su area di proprietà di Arim mentre la fetta restante è su un’area ceduta al Comune dai soggetti attuatori del programma Pescaccio. "Adesso", hanno proseguito da Arim, "è necessario che il Comune sblocchi la situazione, convocando le parti per una conferenza di servizi". 

Il parco acquatico Hydromania

Il parco acquatico Hydromania (foto sotto) ha 120 dipendenti ed è aperto dal 31 maggio al 2 settembre. Nel 2017 ha toccato quota 250mila presenze. Al suo interno ha molte attrattive e, per la prossima apertura, ne ha pronte altre. Insomma, da queste parti si lavora per l’imminente stagione e allo stesso tempo si cerca di trovare una quadra, per porre fine a una vicenda che si protrae da parecchio tempo. Stefano Carassai, amministratore delegato della società Arim, a gennaio ha inviato una nota al direttore generale di Roma Capitale, al dipartimento Pau (Programmazione e attuazione urbanistica) e al Municipio XII. All’interno ha spiegato la sua soddisfazione in merito all’intenzione di avviare una conferenza di servizi circa la valutazione di una strada alternativa rispetto a quella interna all’Hydromania. Il tavolo, in base a quanto appreso, ancora non si è riunito. 

hydromania panoramica-2

Il progetto presentato da Arim

Il progetto, nel dettaglio, è stato presentato nel 2010 da Arim. Nelle carte è stato tracciato il percorso, che andrebbe da vicolo del Casal Lumbroso a via Giulio Pittarelli, in un’area limitrofa al Parco e ricadente all’interno del perimetro di programma di trasformazione denominato Pescaccio. Arim metterebbe a disposizione soldi e due terreni edificabili. 

Il sopralluogo

A onor del vero, a ottobre è stato effettuato da tecnici un sopralluogo sul posto, per una valutazione sul tracciato stradale proposto. Poi nella relazione del Pau è stato affermato: “In considerazione dei reciproci interessi e al fine di addivenire a una soluzione bonaria del contenzioso in essere, per quanto di competenza, si ritiene che i  progetti in argomento possano essere sottoposti all’esame dei competenti uffici dell’amministrazione tramite l’indizione di una conferenza di servizi, previo assenso dell’attuatore titolare del programma urbanistico Pescaccio, al quale dovrà essere garantito che l’esecuzione di tale opera non costituirà pregiudizio per il prosieguo del programma stesso”.

Il commento

“È necessario avviare un iter che concluda questa storia – ha commentato Stefano Carassai a RomaToday – il parco acquatico rappresenta un indotto non da poco per la Capitale, oltre a dare lavoro a 120 persone. Una sua chiusura è impensabile, anzi, faremo di tutto per tutelare i nostri diritti. Allo stesso tempo, ripeto, la proposta di una viabilità alternativa porterebbe giovamento a tutti. Però serve che gli attori in causa si riuniscano in una conferenza di servizi, sennò rischiamo solo di perdere tempo”.

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