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No Cash Day, Adoc: “Aderiamo se viene eliminata la tassa sul prelievo del contante”

Per limitare il contante occorre diminuire le commissioni delle carte di credito, garantire ogni pagamento con carta e applicare limiti tassi d’usura su carte revolving

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

Il 21 giugno 2011 si terrà il No Cash Day,  manifestazione dove si invitano le persone ad utilizzare per un giorno solo sistemi di pagamento elettronico. L’Adoc intende aderire all’iniziativa ma a condizione che venga abolita la tassa sul prelievo allo sportello.

“Se venisse abolita la commissione sul prelievo di contanti allo sportello, applicata dall’85% delle banche, saremmo lieti di aderire al No Cash Day – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc -  è necessario garantire l’assenza di commissioni per ogni prelievo inferiore ai 500 euro, a prescindere dalla tipologia di conto corrente. I clienti, anche e soprattutto quelli multi decennali, non devono essere costretti a cambiare conto in conseguenza di modifiche unilaterali del contratto sul prelievo dei propri soldi allo sportello. La limitazione della circolazione del contante è una battaglia importante, anche ai fini della lotta all’evasione e all’elusione fiscale. E’ necessario, però, che il Governo e il sistema bancario intervengano in modo deciso sulle forme di pagamento sostitutive del contante, che dovranno avere costi zero o ad ogni modo più contenuti di quelli attuali. Vi deve essere la garanzia di poter effettuare ogni tipologia di pagamento, anche di importo inferiore a 20 euro, come avviene in altri Paesi europei. Un limite che oggi è possibile incontrare, ad esempio, alle stazioni di rifornimento benzina, che non accettando pagamenti con carta se minori di 20 euro o al momento del pagamento di taxi o parcheggi. Le commissioni delle carte di credito devono essere meno esose di quelle attuali, che dissuadono gli esercenti dal loro utilizzo. In merito alle carte revolving, vorremmo che fossero applicati i limiti del tasso d’usura. E’ inaccettabile che gli interessi arrivino al 22%, per di più con l’impossibilità da parte del cliente di poter aumentare l’importo della rata mensile. Un’ulteriore alternativa al contante potrebbero essere i buoni pasto, ma è un settore che ha urgente bisogno di nuove regole, oggi come oggi il suo valore nominale non è in linea con il costo della vita.”
 

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