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Samuele Piccolo si dimette da vicepresidente del Consiglio capitolino

Le motivazioni in una lettera ad Alemanno. "Dimostrerò la mia totale estraneità ai fatti, il tempo sarà galantuomo" scrive l'ormai ex vicepresidente del Consiglio Comunale

La richiesta di dimissioni  di Samuele Piccolo, agli arresti domiciliari per finanziamento illecito ai partiti,  è arrivata a gran voce da tutte le forze politiche e oggi sono state annunciate tramite il suo legale l'avvocato Luca Petrucci.

Samuele Piccolo rassegnerà così le sue dimissioni dalla carica di vicepresidente del consiglio comunale di Roma. L'esponente del Pdl,farà recapitare una lettera al sindaco Gianni Alemanno in cui spiegherà la decisione.

L'iniziativa, ha dichiarato l'avvocato Petrucci, è stata presa da Piccolo poiché non intende "coinvolgere l'amministrazione comunale nella vicenda oggetto degli accertamenti". Petrucci ha aggiunto che il suo assistito "ripone la massima fiducia nella magistratura inquirente ed è certo di poter spiegare nell'interrogatorio di garanzia la sua estraneità ai fatti contestati". L'auspicio di Piccolo, ha concluso il legale, è quello "di poter tornare quanto prima al suo lavoro di pubblico amministratore".

LA LETTERA - "Dimostrerò la mia totale estraneità ai fatti, il tempo sarà galantuomo". Scrive Piccolo nella missiva indirizzata al presidente dell'assemblea capitolina Marco Pomarici e ai suoi colleghi di partito.

"In queste ore di profondo scoramento - si legge - mi rivolgo a voi consapevole delle accuse mosse che, oltre alla libertà, mi hanno, ne sono convinto solo temporaneamente, privato della necessaria autorevolezza politica, per rappresentare al meglio, nella mia figura di vicepresidente vicario, l'importante istituzione a cui appartengo".

"Mi vedo pertanto costretto - scrive - a formalizzare le mie dimissioni da vicepresidente dell'aula nella consapevolezza che il tempo 'galantuomo' mi consentirà di dimostrare la totale estraneità dai fatti contestatimi. Lo devo prima che a me stesso, a mia moglie e ai miei figli, ai tanti amici che negli anni mi hanno sostenuto, lo devo all'istituzione di cui faccio parte e al mio partito. Con l'augurio - conclude la lettera - di tornare presto tra di voi".

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