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Cultura Trastevere / Piazza di San Egidio, 1

Contestazioni, crisi economica e "Indiani Metropolitani": l'Italia del 1977 rivive in una mostra a Trastevere

Al Museo di Roma in Trastevere fino al 14 gennaio 2018 la mostra “’77 una storia di quarant’anni fa nei lavori di Tano D’Amico e Pablo Echaurren” farà vivere o rivivere agli spettatori il 1977, anno politicamente e socialmente turbolento per l’Italia, ma anche estremamente creativo.

Ancora un mese per visitare la mostra ’77 una storia di quarant’anni fa nei lavori di Tano D’Amico e Pablo Echaurren al Museo di Roma in Trastevere, che chiuderà le sue porte il prossimo 14 gennaio 2018.

La mostra indaga il 1977 in Italia, anno difficile e importante al tempo stesso. L’anno delle contestazioni giovanili, delle battaglie politiche, della crisi economica e di quella energetica, delle lotte tra le fazioni di estrema destra e di estrema sinistra e delle occupazioni abusive.

Ma il 1977 è anche l’anno delle trasformazioni sociali e delle espressioni creative. Il rapporto tra arte, politica e ideologia e l’uso che i movimenti antagonisti di quegli anni facevano delle strategie artistiche delle avanguardie del ‘900 è la ricerca espressiva del movimento che prende il nome di “Indiani Metropolitani”, in cui si inserisce l’artista Pablo Echaurren.

’77 una storia di quarant’anni fa nei lavori di Tano D’Amico e Pablo Echaurren © Vittoria Sut-2

In Italia, dove un’intera generazione aveva vissuto per un decennio sotto l’egida delle organizzazioni di estrema sinistra, i ragazzi sentono il bisogno di riappropriarsi della loro esistenza e non più vivere secondo dettami. Decisero così di fare da soli: un proprio gruppo, un proprio giornale... Questo è presente in tutto il movimento, anche nelle frange più violente. Alcuni andarono verso derive creative e innocue, altri verso derive più violente (Pablo Echaurren).

Molte le fotografie che ritraggono i cortei e gli scontri tra studenti e polizia avvenuti all’Università Sapienza di Roma a seguito di una proposta di legge del Ministro Malfatti che limitava le liberalizzazioni ottenute con le lotte del ’68. Molte anche quelle che ritraggono Roma, Bologna, Milano ma anche Firenze e Torino quali scenari di manifestazioni pacifiche e di guerriglia urbana.

’77 una storia di quarant’anni fa nei lavori di Tano D’Amico e Pablo Echaurren © Vittoria Sut-3

Nelle fotografie di Tano D’Amico si percepiscono i forti ideali di quei ragazzi che nel ’77 lottarono per difenderli, non solo attraverso lacrimogeni, assalti, volti incappucciati, cariche della polizia, ma anche – e soprattutto – attraverso sorrisi, occupazioni, slogan, cortei pacifici, raduni.

Gli inchiostri su carta di Echaurren sono il perfetto connubio tra Dada e Futurismo, espressione di quella cultura assolutamente “contro”. Volevamo praticare un’arte non arte, un’arte scaturita dal basso, senza alcuna mediazione, senza la presunzione di puntare al capolavoro o al plusvalore. Un’arte di trincea, di barricata. Più che arte in senso stretto, una pratica partecipata, una semplice attitudine ad affrontare la politica invadente e morente da un’latra angolatura, con uno sguardo differente. Immaginavamo una generazione con una sufficiente componente di Dada nel sangue. Disegni ironici e autoironici, satirici, surreali che giocano sulla parola utilizzata come forma di racconto e di protesta.

Attraverso le fotografie di Tano D’Amico e i disegni di Pablo Echaurren viene raccontata la storia di una generazione e del nostro Paese alle prese con le trasformazioni sociali, politiche ed economiche. L’insieme delle opere dei due artisti ben testimoniano quanto il movimento del ’77 sia stato una specie di Giano bifronte: da un lato una parte molto politicizzata e in continua lotta per i propri diritti, dall’altra una parte creativa fatta di disegnatori, poeti, letterati, filosofi, teorici, elementi nuovi ed originali.

La mostra non segue un ordine temporale o cronologico, ma ruota attorno ad aree tematiche ed emozionali che ben restituiscono il contesto in cui si sviluppa e matura il linguaggio del movimento del 1977. I volti, le feste, le donne, il rapporto uomo-donna, l’opposizione, la morte e il sangue, le lettere, la comunicazione alogica, la poesia visiva, la creatività urbana: queste le aree attraverso cui esplorare eventi e persone, fatti ed emozioni. Circa 200 opere arricchite dalla proiezione di filmati e da una postazione informatica per la consultazione di quotidiani dell’epoca.

Una mostra da osservare più che visitare, in cui conoscere o riconoscersi.

ORARIO:

Da martedì a domenica ore 10:00-20:00

24 e 31 dicembre ore 10:00-14:00

Chiuso lunedì, 25 dicembre e 1 gennaio

BIGLIETTI:

Intero: € 6,00 ( € 5,00 per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale)

Ridotto: € 5,00 ( € 4,00 per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale)

INFORMAZIONI:

Tel. +39 060608 (tutti i giorni ore 9:00-19:00)

https://www.museodiromaintrastevere.it/

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