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Economia

Finti indirizzi per sfuggire al fisco: 2mila imprese romane cancellate dal registro

A lavoro per stanare i "furbetti" una task force del comune di Roma e della Camera di Commercio. Da novembre 2014, è stata bloccata la presentazione di nuove SCIA con sede presso indirizzi fittizi

Quasi tremila aziende e società registrate a indirizzi fittizi per evitare i controlli fisco sono state cancellate, grazie alla task force messa in piedi da Roma Capitale e Camera di Commercio. Un lavoro andato avanti mesi che ha dato i frutti sperati. 

Cosa accadeva? Che centinaia di attività produttive si registravano con indirizzi delle associazioni di accoglienza, pratica garantita ai senza tetto per richiedere un documento d'identità e l'accesso al sistema sanitario. Ma anche un paravento usato dai "furbetti" per sfuggire al pagamento delle imposte e ad accertamenti eventuali sulla regolarità di permessi e autorizzazioni alla vendita. 

Il primo passo nell'attività della task force è stato individuare gli indirizzi delle associazioni che più di frequente erano adoperati per l’iscrizione al Registro delle Imprese. Da novembre 2014, inoltre, non è stata accettata più nessuna nuova iscrizione e i sistemi informatici del Dipartimento Sviluppo Economico e Attività Produttive hanno adottato un blocco per impedire la presentazione di nuove SCIA con sede presso indirizzi fittizi.

Secondo i dati forniti dall'assessorato al Commercio, sono in totale 2.677 le posizioni individuate dalla task force e sottoposte a verifiche finalizzate alla cancellazione. Su 144 di queste ha funzionato l’"effetto annuncio": si tratta di imprese che hanno provveduto spontaneamente alla cancellazione non appena è stato reso pubblico l’accertamento. A queste sono seguite 116 imprese che hanno regolarizzato o cancellato la loro posizione dopo il preavviso degli uffici competenti. Altre 63 hanno regolarizzato la propria situazione prima della cancellazione scegliendo un indirizzo valido, mentre per 83 non è stato possibile procedere oltre perché registrate presso indirizzi diversi da quelli segnalati. Sulle restanti 4 sono in corso gli ultimi accertamenti.
 
Delle 2.267 posizioni valutate dal Giudice del Registro, l’ufficio ad oggi ha provveduto a cancellare 2.162 posizioni e ad annotare altre 47 posizioni irregolari prossime alla cancellazione definitiva, mentre 58 imprese hanno scelto un indirizzo valido prima della chiusura del procedimento.
 
Il Dipartimento Sviluppo Economico e Attività Produttive per tutte queste attività ha effettuato un riscontro sulle banche dati dei sistemi informativi del commercio del SUAP e, per le circa 150 posizioni attive, ha avviato con le strutture territoriali gli atti conseguenti. 

Inoltre, è stato inserito nel sistema informatico un blocco per impedire la presentazione di nuove SCIA da parte di soggetti che indichino quale sede legale della società uno degli indirizzi specificati nella Deliberazione della Giunta Capitolina n. 280 dell’11 Agosto 2015 "Iscrizione anagrafica dei cittadini senza fissa dimora presso le Associazioni di volontariato". Nella nuova disciplina sugli indirizzi fittizi varata dalla Giunta, è infatti espressamente previsto il divieto di eleggervi le sedi di impresa.
 
"Si tratta di un’operazione di trasparenza e pulizia che abbiamo portato avanti con determinazione – afferma l’assessore a Roma Produttiva Marta Leonori - sin da quando, l’anno scorso, abbiamo ricevuto le prime segnalazioni di questa situazione di irregolarità che si perpetuava da anni. Un gioco di squadra portato avanti grazie al quotidiano lavoro degli uffici del Dipartimento Attività Produttive e della Camera di Commercio di Roma, che con il Giudice del Registro ha permesso di rendere esecutive le cancellazioni. Un’altra storia di legalità e trasparenza conclusa grazie a questa Giunta".

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