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Economia

Norma "salva banche", Adoc: "Governo non eluda l'incostituzionalità dell'anatocismo"

La Corte Costituzionale ha giudicato incostituzionale l'anatocismo, ossia il calcolo degli interessi sugli interessi scaduti. Per l'Adoc "finalemte un atto di giustizia verso i consumatori"

La Corte Costituzionale ha giudicato incostituzionale la norma “salva-banche” inserita nel decreto legge Milleproroghe, che prevedeva l’impossibilità di effettuare ricorso contro gli istituti di credito che hanno applicato l'anatocismo, ossia il calcolo degli interessi sugli interessi scaduti, pratica vietata dal 2002. Ne dà notizia l'Adoc che esprime soddisfazione per l'esito della vicenda. “Finalmente un atto di giustizia verso i consumatori, che hanno finora dovuto ingoiare una serie di provvedimenti legislativi a tutto vantaggio delle banche e fortemente vessatori nei loro confronti, in particolare verso le fasce più deboli come gli anziani”, commenta il presidente dell'Adoc, Carlo Pileri.

"Tra i vari provvedimenti pro banche ricordiamo, ad esempio, l'obbligo di aprire il conto corrente per avere la pensione, la reintroduzione delle commissioni sui fidi, il pagamento della commissione per la riscossione in contanti, l'aumento dei bolli sulla tenuta del conto corrente, il tetto ai contanti a 1000 euro favorendo l'uso di pagamenti fortemente gravati da commissioni – continua Pileri –. Come Adoc ci auguriamo che ora il Governo non eluda un atto di giustizia sull'anatocismo con provvedimenti di legge che penalizzino i cittadini, ma faccia rispettare la sentenza come etica e legge vorrebbero”.

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