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VIDEO | Strage di Ardea, i carabinieri: "Mai denunce contro il killer". La famiglia: "La Procura faccia chiarezza"

Secondo quanto si apprende dai riscontri dei Carabinieri, non risulta una conoscenza pregressa tra il papà dei due bambini rimasti uccisi e Pignani

Nei mesi scorsi non risultano denunce o esposti in relazione a minacce ai residenti o spari in aria o a salve nei mesi precedenti, nei confronti di Andrea Pignani, il killer di Colle Romito che ieri ha ucciso David e Daniel Fusinato, i due fratellini, e Salvatore Ranieri, un anziano, prima di togliersi la vita ad Ardea.

Inoltre, secondo quanto si apprende dai riscontri dei carabinieri, non risulta una conoscenza pregressa tra il papà dei due bambini rimasti uccisi e Pignani. A dirlo è il Colonnello Michele Roberti, Comandante del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Roma. Non solo. Stando alle ricostruzioni, della Beretta usata ieri da Pignani si erano perse le tracce. 

L'arma in precedenza di proprietà del papà di Pignani, risulta da fonti dell'Arma dei Carabinieri che doveva essere riconsegnata dai familiari. In particolare la madre, ha riferito ai militari: "che la pistola del marito, (una ex guardia giurata, ndr) non sarebbe mai stata più trovata dopo la sua morte nel 2020". Secondo quanto emerso dai riscontri investigativi, il killer ha percorso il viale che da casa sua porta al parchetto di via degli Astri, indossando guanti, una felpa e uno zainetto, poi con la pistola in pugno ha mirato e sparato alle prime persone che si è trovato davanti.

La famiglia, però, chiede ulteriori conferme e lo fa attraverso l'avvocato Diamante Ceci: "Ci auguriamo che la Procura di Velletri faccia chiarezza su tutto, anche per quanto riguarda i soccorsi che secondo alcuni testimoni sarebbero arrivati dopo 40 minuti dalla sparatoria". Soccorsi che, secondo quanto riferito dal 118, sono però stati immediati. 

La famiglia chiede chiarezza anche su altri punti: "Si chiarisca anche il ruolo della madre e della sorella di Pignani, perché l'uomo aveva la pistola del padre morto a novembre? Perché dopo avere minacciato la madre con un coltello, nel maggio scorso, è stato sottoposto ad un Tso e rilasciato dopo appena un giorno, mentre sembra che fosse stato disposto per quindici giorni".

Poi la conferma che il killer e la famiglia Fusinato non si conoscevano: "Prima di quanto avvenuto non c'è stata alcuna lite tra i miei assistiti e Andrea Pignani. Tra loro non c'era alcun legame, non si conoscevano. Le vicende giudiziarie legate a Domenico Fusinato non c'entra nulla con quanto accaduto - spiega l'avvocato - Attendiamo ancora le condoglianze del sindaco di Ardea. Le sue dichiarazioni fatte a caldo non corrispondo a verità, tanto che già ieri sera è stato ascoltato dagli inquirenti. Ho la sensazione che siano state rilasciate per allontanare da se tutte le responsabilità di quanto accaduto".
 

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