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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Caso Orlandi-Gregori, sì del Senato: al via la commissione parlamentare d'inchiesta

Pietro Orlandi: "Sono contento, aspettavo con fiducia questa notizia"

L'aula del Senato, praticamente all'unanimità con la sola astensione di Pier Ferdinando Casini, ha approvato l'istituzione della commissione d'inchiesta sui casi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, scomparse a Roma nel 1983, a quaranta giorni di distanza, rispettivamente il 22 giugno e il 7 maggio.

Il testo, esaminato dalla commissione Affari costituzionali in sede redigente, è quello approvato dalla Camera il 23 marzo scorso. In sei articoli si istituisce quindi ufficialmente la Commissione d'inchiesta che farà approfondimenti e verifiche sulla scomparsa delle due quindicenni romane, mai ritrovate.

"Aspettavo con fiducia questa notizia"

"Sono contento, aspettavo con fiducia questa notizia. Questa commissione potrà fare tantissimo. Sono convinto che arriveremo alla verità, non potrà essere occultata per sempre. Ringrazio i senatori che hanno votato la Commissione", ha commentato all'Ansa Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela: "Questa Commissione potrà fare tanto, più di quanto può fare l'inchiesta vaticana".

Ad accompagnare la famiglia Orlandi anche l'avvocato Laura Sgrò che in questi anni sta supportando gli Orlandi e che ha incontrato la scorsa primavera il Promotore di Giustizia vaticano Alessandro Diddi, dopo l'avvio dell'inchiesta della magistratura dello Stato pontificio. Il legale della famiglia Orlandi era stata convocata in Vaticano in qualità di testimone per riferire sulle fonti riguardanti informazioni su Giovanni Paolo II e più in generale sul caso della scomparsa di Emanuela. In quell'occasione oppose il segreto professionale.

Casini si è astenuto

Durante il suo intervento al Senato per spiegare l'astensione, Pier Ferdinando Casini, replicando alle critiche di Pietro Orlandi e della senatrice M5s Alessandra Maiorino, ha spiegato: "Ieri ho denunciato quello che secondo me è un uso improprio delle commissioni di inchiesta, so benissimo che sono previste dalla Costituzione ma ritengo che ci sia una patologia nel nostro sistema istituzionale oggi che moltiplica impropriamente le Commissioni di inchiesta. Ieri ne abbiamo avuto la prova di un tipo con la commissione Covid con il rischio che venga usata strumentalmente da una maggioranza politica".

Casini prosegue: "Non ho paura della solitudine, io ritengo che ci sia un dovere soprattutto di chi ha più esperienza in quest'Aula anche se può comportare la solitudine. Oggi assistiamo a un altrettanto uso improprio su una Commissione su una vicenda tristissima che merita tutto il rispetto. Ieri su Facebook ho letto la dichiarazione polemica di Pietro Orlandi, io mi inchino al fratello, alla famiglia e al loro dolore. Non farò mai polemiche di questo tipo perchè so rispettare le opinioni diverse di chi su vicende come queste ha versato lacrime e ha sofferto. Ma io ho un dovere come rappresentante di una piccola parte di frammento del Parlamento di sostenere quello in cui credo profondamente. A questo punto la Commissione si farà, anche se c'è il mio voto di astensione".

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