Bancarotta fraudolenta: assolto Fausto Mencancini
La sentenza del Tribunale Penale di Roma ha scagionato l'imprenditore per "non aver commesso il fatto"
"Assoluta e completa estraneità ai reati contestati al Fausto Mencacini (...) per non aver commesso il fatto". Queste le motivazioni con le quali il Tribunale Penale di Roma ha scagionato, in data 7 ottobre 2015, l'imprenditore romano indagato dalla Guardia di Finanza a cui gli investigatori contestavano una "frode fiscale da 93 milioni di euro". Una sentenza (la numero 14835/2015) che, scrivono gli avvocati difensori dell'uomo "dimostra che la ricostruzione effettuata dalla Guardia di Finanza (...) consistesse in mere illazioni e inconsistenti congetture non supportate da alcuna prova".
IL FATTO - Le indagini della Guardia di Finanza erano state rese pubbliche mediante una conferenza stampa tenutasi al Comando Provinciale delle Fiamme Gialle il 3 ottobre del 2013. Un incontro con la stampa nella quale gli uomini del I Gruppo del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, comunicavano l'arresto con l'accusa di "bancarotta fraudolenta" di Fausto Mencancini al termine della Operazione Skyfalls. Oltre a Mencaccini, a suo tempo vennero denunciate a piede libero sette 'teste di legno', prestanome di società fittizie attraverso le quali, secondo quanto comunicato dalle Fiamme Gialle "il Mencancini metteva in atto una cosiddetta 'Frode Carosello".