Usura, arrestati tre Casamonica: sequestrati beni del clan
I sequestri riguardano ville, appartamenti, terreni, intere palazzine, fabbricati, conti correnti e auto di lusso tra cui anche una Ferrari. Le accuse sono quelle di estorsione ed usura con l'aggravante delle norme antimafia
Redazione
22 febbraio 2010 12:25
Colpo al clan dei Casamonica, storica famiglia di nomadi abruzzesi che a Roma conta più di 400 elementi. Tre persone sono state arrestate dai Carabinieri del nucleo di Frascati con l'accusa di estorsione ed usura con l'aggravante delle norme antimafia.
L'operazione ha portato anche al sequestro di beni per svariati milioni di euro. I sequestri riguardano ville, appartamenti, terreni, intere palazzine, fabbricati, conti correnti e auto di lusso tra cui anche una Ferrari. L'indagine è partita da un imprenditore di Ciampino, vittima dell'usura, che esasperato si è rivolto ai carabinieri di Frascati.
L'uomo, dopo essersi rivolto agli usurai chiedendo 30 milioni di lire per curare la sua figlia malata, è finito nella trappola degli strozzini pagando in vent'anni 500.000 euro e perdendo la sua attività. L'uomo veniva continuamente minacciato e costretto anche a comprare automobili da concessionarie amiche del clan.
L'imprenditore era stato persino obbligato ad affittare un garage dove gli usurai, che risultavano ufficialmente nullatenenti, parcheggiavano la loro I tre arrestati, una donna e un uomo di cinquant'anni, e uno di cinquantotto, chiamato l"ottavo re di Romà, avevano accumulato beni per 15 milioni di euro.
Tra gli immobili sequestrati ville a Ciampino e Zagarolo e appartamenti e terreni a Roma.
L'operazione ha portato anche al sequestro di beni per svariati milioni di euro. I sequestri riguardano ville, appartamenti, terreni, intere palazzine, fabbricati, conti correnti e auto di lusso tra cui anche una Ferrari. L'indagine è partita da un imprenditore di Ciampino, vittima dell'usura, che esasperato si è rivolto ai carabinieri di Frascati.
L'uomo, dopo essersi rivolto agli usurai chiedendo 30 milioni di lire per curare la sua figlia malata, è finito nella trappola degli strozzini pagando in vent'anni 500.000 euro e perdendo la sua attività. L'uomo veniva continuamente minacciato e costretto anche a comprare automobili da concessionarie amiche del clan.
L'imprenditore era stato persino obbligato ad affittare un garage dove gli usurai, che risultavano ufficialmente nullatenenti, parcheggiavano la loro I tre arrestati, una donna e un uomo di cinquant'anni, e uno di cinquantotto, chiamato l"ottavo re di Romà, avevano accumulato beni per 15 milioni di euro.
Tra gli immobili sequestrati ville a Ciampino e Zagarolo e appartamenti e terreni a Roma.
Redazione
22 febbraio 2010 12:25
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