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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Covid, l'allarme degli infermieri romani: "Da Tor Vergata al Sant'Andrea, ospedali al collasso"

Il sindacato Nursing Up ha raccolto centinaia di segnalazioni da tutta Roma e dalla provincia: "Situazione da film horror, urge indagine sindacale"

Ospedali in tilt, migliaia di operatori sanitari positivi al covid, condizioni di lavoro inadeguate. E' questo il quadro di Roma e provincia raffigurato in queste ore da Nursing Up, storico sindacato infermieri. "Siamo costretti ad aprire in urgenza un'indagine sindacale per le preoccupanti testimonianze degli infermieri che ci arrivano continuamente".

L'associazione, in una nota diffusa mercoledì 5 gennaio, definisce "disarmante" la situazione riportata dalle molte segnalazioni di chi lavora nelle strutture sanitarie della Regione. "Lo abbiamo ribattezzato il nuovo freddo inverno degli infermieri italiani: nel pieno della quarta ondata - spiegano - , con una media di 800-1.000 colleghi che si infettano in più ogni 24 ore, gli ospedali italiani rischiano il corto circuito. E mentre nelle prossime ore, dati alla mano, potrebbe esserci un nuovo netto peggioramento del picco dei contagi degli operatori sanitari, la situazione degli ospedali italiani racconta di una vera e propria paralisi in atto". E quella dell'area metropolitana romana non è da meno.

"Sempre più infermieri infetti ogni 24 ore"

"Attraverso i nostri referenti locali - prosegue il racconto di Nursing Up - riceviamo le continue segnalazioni di tanti colleghi impegnati nei pronto soccorsi romani, che in questo momento ci raccontano di vere e proprie bombe ad orologeria pronte ad esplodere. Un quadro da film horror tra turni massacranti, carenza di personale giunta al suo punto più alto con sempre più colleghi infettati e costretti a rimanere a casa ogni 24 ore, reparti ordinari convertiti in fretta e furia in aree Covid. In questo modo, che fine fanno i pazienti che necessitano di prestazioni ordinarie?"

"Sant'Andrea al collasso entro il 10 gennaio"

Dal pronto soccorso del Sant'Andrea quello che emerge è "il rischio di un collasso prima del 10 gennaio - scrive nel report il sindacato - con molti inffermieri che hanno superato l'orario ordinario da contratto e coprono i turni con straordinari e prestazioni aggiuntive, pazienti ammassati e serie riserve sul rispetto della distanza di sicurezza, con assenza di personale ai massimi storici". Nel territorio dell' Asl Roma 2 e in particolare al pronto soccorso del "Sandro Pertini" la situazione "è caotica, la saturazione è già realtà. Qui rischierebbero la paralisi di posti letto anche i reparti Covid, mentre numerosi sono gli infermieri contagiati che rimangono a casa e fanno mancare il numero sufficiente di personale". 

"Tor Vergata tra le peggiori del Lazio"

A Tor Vergata, secondo quanto riferiscono al sindacato gli infermieri impiegati "ci sono pazienti che al momento del ricovero al pronto soccorso si ritrovano accatastati l'uno vicino all'altro, situazione che appare tra le peggiori nel  Lazio. Un solo infermiere ogni 50 pazienti in una delle sale mediche, manca personale medico e infermieristico con due infermieri che solitamente si occupano di 40 terapie con attese di ricovero che raggiungono i 7 giorni". La sala rossa Covid sarebbe "piena di positivi e non si trova un'area dove fare i tamponi". In totale secondo il report sono 12 gli infermieri impiegati, divisi tra triage (3 unità), sala medica (2), box chirurgico (1), sala rossa (2), box ortopedico (1), triage Covid (1), zona rossa Covid (1), pre-triage Covid (1). "La notte il box ortopedico è sguarnito - continua il report di Nursing Up - e ci sono solo 9 infermieri". E non mancano insulti verbali e minacce di morte "non meno di 10 al giorno". E ancora: solo due operatori sanitari in turno per anche 150 pazienti, due medici disponibili. 

Anche in provincia situazione allarmante

Anche subito fuori Roma le condizioni riportate sono pessime: a Velletri (Asl Roma 6) caos nei reparti ordinari "trasformati in fretta e furia in aree Covid". Il reparto di medicina d'urgenza "da qualche giorno è diventato medicina Covid, è di per sè ingestibile visti i ricoveri, con un solo infermiere e un solo oss di turno e in molti casi il primo deve svolgere le funzioni del secondo disorientando i pazienti". Dal distretto dell'Asl Roma 5 arriva la testimonianza di un'infermiera "che in una sola giornata si divide tra triage del pronto soccorso e ambulanza, dovendosi cambiare tra un servizio e l'altro in uno stanzino angusto, con spifferi e porte rotte". A Palestrina numerosi reparti ordinari riconvertiti a ricoveri per contagiati, mentre a Monterotondo "chirurgia è pronta per essere sacrificata e diventare area Covid. Dove andranno i cittadini che necessitano di interventi e prestazioni?".

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